Aggiornamenti flash – Revisione costituzionale, diritto all’oblio e suicidi a Fukushima

  1. Lawrence Repeta sul processo di revisione costituzionale in atto in Giappone.
    Un ottimo resoconto di quanto sta succedendo a Tokyo: un attacco sfacciato da parte di Abe alla Costituzione giapponese e allo stato di diritto.
  2. Anche in Giappone si presentano a Google richieste di rimuovere risultati di ricerche. Vittoriose, almeno in primo grado.
    Lo ammetto: non ho avuto tempo di studiare come si deve la questione, ma a prima vista questi casi, il cd. “diritto all’oblio”, e tutti i casi in cui un’autorità cerca di indirizzare l’informazione che si trova libera in rete, mi ricordano chiaramente il Ministero della Verità di 1984 -e di sicuro non sarò il primo, ci vuole proprio poco ad associare le due cose.
  3. Kiichi Isozaki era un agricoltore che lavorava nei pressi della centrale nucleare di Fukushima-1. In seguito all’evacuazione, viene colto dalla depressione e si toglie la vita.
    La moglie chiede un risarcimento e va fino in tribunale per ottenerlo.
    Nei giorni scorsi il Tribunale di Fukushima, pres. Naoyuki Shiomi ( 潮見 直之 ) ha riconosciuto il nesso di causalità (interessante: al 60%, visto che l’uomo aveva anche altre patologie tra cui il diabete) tra l’incidente ed il suicidio, ed ha accordato alla vedova un risarcimento di ¥27 M (circa €200.000). La richiesta era di circa 3 volte tanto.
    Non è il primo di questi casi.

Aggiornamenti flash

  1. Primo caso in cui la Convenzione dell’Aia sulla sottrazione internazionale di minori è stata applicata in Giappone per riportare nel Paese di residenza abituale un minore (giapponese) che era stato illecitamente portato nell’Arcipelago (dalla madre giapponese). La bambina di 5 anni è stata restituita al padre, giapponese, residente in Sri Lanka.
  2. La Corte distrettuale di Fukui ha bloccato la riaccensione dei reattori nucleari della centrale di Takahama. Qui in inglese. Sul Manifesto ne ha scritto Marco Zappa. Giova notare la composizione del collegio giudicante, sopravvissuto a un tentativo di ricusazione da parte del collegio difensivo della centrale nucleare. Il presidente Hideaki Higuchi ( 樋口 英明 ) è prossimo alla pensione dopo una carriera trascorsa in tribunali di periferia, lontana dai centri del potere; non è nuovo a giudizi che di fatto vanno contro gli interessi dei gestori delle centrali nucleari. I due giudici a latere Mayu Harajima (? 原島 麻由 ) e Yuko Miyake (? 三宅 由子 ) sono due giovani(ssime) donne, se per via di questa decisione la loro carriera subirà qualche… “rallentamento”, potranno sempre diventare avvocati.
  3. Sulla criminalità e recidività degli anziani in Giappone. “Le carceri giapponesi stanno diventando case di riposo“. Tra le voci intervistate, quella del prof. Koichi Hamai, una conoscenza dell’Associazione Italo-Giapponese per il Diritto Comparato.
  4. Il soggetto principale delle opere dell’artista Megumi Igarashi, in arte Rokudenashiko (gioco di parole, significa “bambina buona a nulla”) è il proprio organo sessuale; a ciò si accompagna un’intenso attivismo femminista. Rokudenashiko è stata rinviata a giudizio ed è comparsa in tribunale per atti osceni nei giorni scorsi; si è dichiarata non colpevole. Mossa inusuale nel processo penale giapponese, ma questo è un processo inusuale. Pare infatti un po’ paradossale che questo processo avvenga in un Paese con costumi sessuali non proprio castigati. Negli stessi giorni, a pochi chilometri dal Tribunale di Tokyo si è svolta, come ogni anno, la festa di Kanamara, ma nessun indagato a quanto pare.
  5. Il dibattito sulla pena di morte in Giappone.

Aggiornamenti flash

  1. Polizia giapponese, o dell’inettitudine (selettiva). Perché quando ci sono le AKB48 di mezzo, c’è rigore e professionalità. (background sul triste caso di stalking)
  2. Talvolta i giudici popolari irrogano pene più severe di quanto richiederebbero gli standard ed i precedenti. Nel caso dell’omicidio di una studentessa nel 2009, l’Alta Corte di Tokyo corregge la sentenza, e trasforma la pena, da pena di morte in ergastolo.
  3. Morti da superlavoro: la Corte Suprema rigetta il ricorso che chiedeva di pubblicare i nomi delle società i cui dipendenti sono morti per patologie legate all’eccessivo carico di lavoro.
  4. Pena di morte: un’altra persona è stata, forse, impiccata per errore nel 2008, rivelano nuove analisi del DNA: il caso di Michitoshi Kuma.
  5. Il Prof. Colin P.A. Jones avrà una colonna mensile sul Japan Times. Qui il primo articolo: “Il meraviglioso mondo del diritto giapponese: benvenuti in un mondo di scoperte senza fine“.

Aggiornamenti flash

  1. Tre residenti della provincia di Fukushima hanno denunciato TEPCO e 32 dirigenti per il disastro nucleare della centrale di Fukushima-1, in particolare per non aver adottato misure adeguate a prevenire la fuga di acqua contaminata dalle vasche di stoccaggio.
  2. Il Tribunale di Tokyo, Pres. Tetsu Aizawa ( 相沢 哲 ) ha pronunciato sentenza a favore della società che gestisce il gruppo AKB48 in una causa per la lesione dell’onore contro il settimanale Shukan Bunshun, per un articolo del 18 febbraio 2010. Dalla sentenza: “una parte dell’articolo suggeriva che il Presidente avesse una relazione sentimentale con una delle componenti [NdA: si tratta di Mariko Shinoda], ma il contenuto non può essere riconosciuto come veritiero”. La corte ha ordinato il pagamento di ¥1,65M (€12.500 circa) come risarcimento del danno. Il settimanale ha dichiarato che ricorrerà in appello.
  3. Targa di Setagaya: poco dopo le proteste di cui avevamo parlato anche qui, il governo aveva deciso comunque per l’introduzione della nuova targa.
    71 cittadini hanno dunque fatto seguire i fatti alle parole
    e hanno presentato causa affinché il provvedimento sia annullato.

[EN] Japanese Business Law in Western Languages

This is a must-have book for all the libraries of research institutions focusing on comparative or Japanese law, politics and society, and for all scholars having an interest in those fields.
The authors did a tremendous work, searching and selecting the best and most recent works in all the areas of the Japanese legal system. It provides the reader with the state of the art of current research in all the fields covered.
Literature on business law is reported extensively. But this is not just a book on business law: besides this, the sections exploring the works on all the other areas of the Japanese legal system give  a thorough overview of the major works in Western languages. Most of the works cited are in English or German, but the book mentions also works in French and Italian.

The literature in Western languages on Japanese law, especially in English and German, continues to proliferate – despite, or perhaps because of, Japan’s economic slowdown after its own “asset bubble” burst in 1990. (…)

In 1998 Harald Baum and Luke Nottage published the first edition of their Annotated Selective Bibliography of Japanese Business Law in Western Languages, building on a chapter in Baum’s compendium on Japanese business law published in German in 1994. (…)

The present edition of the Annotated Selective Bibliography further comprehensively updates the annotated introduction to general works related to Japanese law and the economy, including a completely rewritten guide to finding Japanese business law materials via the internet (for a much briefer version in 2009, see here)

(…)

TABLE OF CONTENTS:

Part I. Introduction
Part II. General Resources: An Annotated Guide
A. Printed Publications
B. Japanese Law-related Online Resources in Western Languages
Part III. Individual Works: Selective Bibliography 1970–2012

(read the rest of the presentation, and the detailed Table of Contents on the Japanese Law and the Asia-Pacific Blog)

jpbizlaw

Aggiornamenti flash (con cani e padroni di cani)

  1. Pare che 60 parlamentari di varia estrazione si stiano muovendo (freddura non intenzionale) per emendare la legge che vieta di ballare di notte.
  2. Il Parlamento giapponese ha approvato la legge per la ratifica della Convenzione dell’Aia sulla sottrazione di minori. Sediamoci con popcorn, e vediamo come saranno le norme interne di raccordo e la prassi dei tribunali.
  3. I “primi esclusi” dai risarcimenti di Fukushima, cioè i residenti nelle zone appena fuori dai confini della provincia, cercano giustizia in Tribunale -le nubi radioattive non si fermano ai confini.
  4. Alcuni immigrati in Giappone, criminalizzati per essere rimasti oltre la scadenza del visto, ed ora in un limbo legale tra l’espulsione ed il permesso di restare sull’Arcipelago, protestano per la loro condizione.
  5. La mentalità giuridica dei giapponesi, edizione cani e padroni di cani.

    Cartellino giallo!
    Da: http://love.ap.teacup.com/palcchi2/1331.html

     

I giapponesi che fanno causa (XII)

24. Presunzione di innocenza

La comunità religiosa Aum Shinrikyo è comunemente associata agli attentati al sarin nella metropolitana di Tokyo del 1995. Per questo motivo, dopo gli attentati cambia il proprio nome in Aleph.
Nel 2010 la polizia di Tokyo rilascia un comunicato stampa pubblicato per un mese sul proprio sito, in cui sostiene che il tentativo di 15 anni prima di assassinare il capo della polizia è da ricondurre a Aum Shinrikyo.
Aleph, nonostante il cambio di nome, ritiene che questa affermazione sia lesiva della sua immagine e presenta causa.
Il Tribunale distrettuale di Tokyo dà ragione ad Aleph e dispone il pagamento di un milione di yen da parte del Comune di Tokyo in favore di Aleph, e ordina che sia scritta una lettera di scuse ad Aleph dal governatore di Tokyo.
I motivi della decisione: è ormai trascorso il termine di prescrizione per il reato in questione, nessuno è stato rinviato a giudizio per la scarsità di prove, il caso è rimasto irrisolto e la presunzione di innocenza deve valere per tutti: non si può insinuare che qualcuno sia colpevole quando la giustizia non ha fatto il suo corso.

25. Francese cita NHK

Tecnicamente non si tratta di una giapponese ma ne parliamo comunque.
Una donna francese che lavorava all’emittente pubblica NHK da molti anni è stata licenziata per aver abbandonato il Giappone durante i giorni del terremoto e della crisi nucleare del 2011.
La donna non ha gradito e ha citato in giudizio NHK per licenziamento illegittimo.

26. Causa contro una centrale nucleare. Presentata dal Comune!

A Oma, nell’estremità settentrionale di Honshu, l’isola principale del Giappone, è in corso di costruzione una centrale nucleare. Il comune di Hakodate, che sta di fronte a Oma, dall’altra parte dello stretto di Tsugaru nell’isola di Hokkaido, ha concluso un contratto con un team di 10 avvocati per presentare una causa che fermi la costruzione della centrale e dichiari nulla l’autorizzazione alla costruzione. Leader del team difensivo, l’avv. Kawai.
Il particolare che rende questa causa storica, è che si tratta del primo caso in cui un ente territoriale è parte attrice in una causa contro le centrali nucleari.
L’atto di citazione sarà pronto in primavera.

Aggiornamenti flash

  1. Primo espianto di organi in Giappone ad un bambino sotto i 6 anni di cui è stata dichiarata la morte cerebrale. La legge sull’espianto di organi era stata modificata nel 2010.
  2. Il gruppo per i diritti civili Forum 90 ha pubblicato un libro che raccoglie attraverso un questionario le voci dei condannati a morte in attesa di esecuzione nelle carceri giapponesi. Il libro è questo:「死刑囚90人とどきますか、獄中からの声」. Si tratta del secondo questionario del genere, il primo era stato condotto nel 2008.
  3. Sottrazioni internazionali di minori e Convenzione dell’Aia: lo scrittore scozzese Douglas Gailbraith racconta la vicenda di come i suoi due figli sono stati portati in Giappone da quella che era sua moglie. Il libro si intitola “My Son, My Son” e una breve ricerca fornisce altre recensioni, interviste etc.
    Il tutto mentre l’Alta Corte di Osaka (Pres. 坂井 満 Michiru (?) Sakai) con decisione del 27 aprile ribalta la sentenza di primo grado del Tribunale di Famiglia di Kobe, sez. di Itami, e riconosce il diritto di custodia al genitore non giapponese di una coppia mista. Le notizie dei giornali giapponesi sono più precise. Qui l’Asahi e qui il Mainichi, secondo il quale gli avvocati della donna hanno presentato ricorso alla Corte Suprema.
    La vicenda tuttavia è particolare, ed è quella di cui avevo parlato qui. La bambina infatti è già negli Stati Uniti con il papà, per cui si ritorna alla regola secondo cui i tribunali giapponesi in queste materie si limitano a sancire la situazione di fatto. Niente di nuovo sotto il sole dunque.
  4. Dal 1 luglio 2012 sarà vietato in Giappone servire fegato bovino crudo. La “Buraku Liberation Leagueha espresso il suo disappunto.
    Il tutto mentre a New York le nuove regole sull’igiene dei locali penalizzano chi tocca il cibo crudo con le mani: come faranno gli chef a “stringere” il sushi? Con i guanti?

Aggiornamenti flash

  1. Due persone sono state arrestate per violazione della legge sulla proprietà intellettuale, violazioni collegabili in qualche modo al famosissimo manga One Piece.
    Il primo vendeva modellini/pupazzetti dei personaggi del fumetto, in versione sexy. Senza l’autorizzazione dei detentori del diritto d’autore.
    Il secondo distribuiva su internet un volume della serie attraverso un programma di file sharing.
    Grazie Asahi per averci detto il nome del programma. Nel caso qualcuno fosse interessato.
  2. Lotta al fumo attivo e passivo: il governo ha finalmente dato i numeri sugli obiettivi da raggiungere. Entro il 2023 si mira a ridurre al 12% la percentuale di fumatori rispetto alla popolazione (oggi è del 20% tra gli adulti: avrei detto di più).
    Altri obiettivi: rendere tutti i posti di lavoro “smoke-free” in 8 anni, ma evidentemente non si prendono in considerazione ristoranti, izakaya bar e simili, per i quali l’obiettivo è di ridurre al 15% entro il 2022 gli esercizi dove si può fumare.
  3. La provincia di Kanagawa ha dichiarato che concederà in locazione i tetti degli edifici pubblici a chi voglia installarvi pannelli solari. Si tratta della prima iniziativa di questo genere in Giappone. Sempre che non le facciano causa.
  4. Il Consiglio di Amministrazione di Olympus ha approvato il pagamento all’ex amministratore Michael Woodford del compenso per tutto il periodo dell’incarico previsto originariamente. La somma, come accennavamo, è di 10 milioni di sterline, o 1,2 G jpy, o 12 milioni di euro, moneta più moneta meno. Si tratta dell’1% delle perdite “nascoste” da Olympus che hanno dato origine allo scandalo.
  5. Articolo informativo dell’Asahi sulla sottrazione nazionale e internazionale di minori, sulla prospettata adesione alla Convenzione dell’Aia e sul diritto di famiglia giapponese. Molto consigliato.

Aggiornamenti flash

  1. In Italia per svuotare le carceri pensano all’amnistia, in Giappone eseguono le condanne a morte. Tre condannati sono stati impiccati giovedì 29 marzo, su ordine del ministro della giustizia Toshio Ogawa, che dichiara:
    – Ho solo fatto il mio dovere di ministro della giustizia.
  2. Un uomo nota che la funzione di autocompletamento di Google, battendo il suo nome, associa il suo nome a reati gravi. L’uomo chiede che il famoso motore di ricerca statunitense rimedi a questo inconveniente, che sostiene essere alla base del suo improvviso licenziamento e delle seguenti mancate assunzioni.
    Il Tribunale distrettuale di Tokyo ha emanato il 19 marzo un provvedimento d’urgenza che accoglie le richieste dell’uomo e ordina a Google di disattivare la funzione di autocompletamento. Google ha dichiarato però che non seguirà l’ordine del tribunale giapponese perché la sede della società è in USA e pertanto non soggetta alla legge giapponese, e perché le funzioni di autocompletamento sono automatiche, non intenzionali e non possono configurare una violazione di privacy.
    L’esperto di privacy dell’Università di Niigata, prof. Masatomo Suzuki, pur riconoscendo la comodità della funzione, peraltro adottata anche da altri motori di ricerca, appoggia la decisione del Tribunale. (grazie a Elena Falletti per la segnalazione)
  3. Decisione del Tribunale distrettuale di Osaka (siamo dunque al primo grado di giudizio) in materia di risarcimento dei danni da amianto. La corte, presieduta dal giudice Ken’ichi Ono ( 小野 憲一 ) ha riconosciuto la responsabilità dello Stato e lo ha condannato a pagare ¥ 180M a 55 attori. La sentenza sostiene che lo Stato sapeva della dannosità dell’amianto dalla fine degli anni 1950: la legge sulle misure per prevenire l’asbestosi è del 1960, ma nello stabilimento in questione non furono installati ventilatori fino al 1971.
    La decisione va in senso opposto a quella dell’agosto scorso, in cui l’Alta corte di Osaka (siamo dunque al secondo grado di giudizio, ma sempre di giudizio di merito si tratta) aveva dichiarato lo Stato non responsabile per i danni causati dall’amianto fino al 1971.
  4. Gourmet di tutto il Giappone affrettatevi. Se la linea guida del Ministero della salute andrà in porto, da giugno sarà vietato in tutti i ristoranti dell’Arcipelago servire fegato bovino crudo. Pene fino a 2 anni di reclusione o 2 milioni di yen di multa.