Andrea Ortolani

Categoria: Fukushima (Pagina 1 di 5)

Aggiornamenti flash

  1. Primo caso in cui la Convenzione dell’Aia sulla sottrazione internazionale di minori è stata applicata in Giappone per riportare nel Paese di residenza abituale un minore (giapponese) che era stato illecitamente portato nell’Arcipelago (dalla madre giapponese). La bambina di 5 anni è stata restituita al padre, giapponese, residente in Sri Lanka.
  2. La Corte distrettuale di Fukui ha bloccato la riaccensione dei reattori nucleari della centrale di Takahama. Qui in inglese. Sul Manifesto ne ha scritto Marco Zappa. Giova notare la composizione del collegio giudicante, sopravvissuto a un tentativo di ricusazione da parte del collegio difensivo della centrale nucleare. Il presidente Hideaki Higuchi ( 樋口 英明 ) è prossimo alla pensione dopo una carriera trascorsa in tribunali di periferia, lontana dai centri del potere; non è nuovo a giudizi che di fatto vanno contro gli interessi dei gestori delle centrali nucleari. I due giudici a latere Mayu Harajima (? 原島 麻由 ) e Yuko Miyake (? 三宅 由子 ) sono due giovani(ssime) donne, se per via di questa decisione la loro carriera subirà qualche… “rallentamento”, potranno sempre diventare avvocati.
  3. Sulla criminalità e recidività degli anziani in Giappone. “Le carceri giapponesi stanno diventando case di riposo“. Tra le voci intervistate, quella del prof. Koichi Hamai, una conoscenza dell’Associazione Italo-Giapponese per il Diritto Comparato.
  4. Il soggetto principale delle opere dell’artista Megumi Igarashi, in arte Rokudenashiko (gioco di parole, significa “bambina buona a nulla”) è il proprio organo sessuale; a ciò si accompagna un’intenso attivismo femminista. Rokudenashiko è stata rinviata a giudizio ed è comparsa in tribunale per atti osceni nei giorni scorsi; si è dichiarata non colpevole. Mossa inusuale nel processo penale giapponese, ma questo è un processo inusuale. Pare infatti un po’ paradossale che questo processo avvenga in un Paese con costumi sessuali non proprio castigati. Negli stessi giorni, a pochi chilometri dal Tribunale di Tokyo si è svolta, come ogni anno, la festa di Kanamara, ma nessun indagato a quanto pare.
  5. Il dibattito sulla pena di morte in Giappone.

I giapponesi che fanno causa (XXVII)

63. Transgender al golf club

Una persona di sesso maschile si iscrive ad un club di golf.
Qualche tempo dopo il soggetto cambia sesso e richiede di cambiare i dati dell’iscrizione: ora lei è una donna. Il club rifiuta di rinnovare l’iscrizione. La donna si rivolge ai giudici.
Il Tribunale di Shizuoka (sede di Hamamatsu, pres. Kenjiro Furuya 古谷 健二郎 ) ha accolto la domanda della parte attrice e condannato il golf club a risarcire il danno psicologico della donna, quantificato in poco più di un milione di yen (circa 7.300 euro), contro i 5,8 milioni della domanda. La reazione del golf club va infatti contro i principi di eguaglianza stabiliti dalla costituzione giapponese.
Il club valuterà se presentare appello.

64. Indennità per lavoro rischioso e responsabilità di TEPCO

Quattro lavoratori di una società a cui TEPCO aveva appaltato lavori presso la centrale di Fukushima-1 dichiarano di non aver ricevuto alcuna indennità, nonostante fosse prevista da contratto.
I lavoratori hanno intenzione di citare in giudizio TEPCO in quanto sostengono che tale società è tenuta a garantire che i lavoratori ricevano la retribuzione a loro dovuta.

(puntata precedente)

I giapponesi che fanno causa (XXVI)

58. Yasukuni ed il quieto vivere

Ricordate la controversa visita del Primo ministro Abe al controverso santuario shinto di Yasukuni? Bene, un gruppo di 540 cittadini di Osaka ha fatto causa al Primo ministro perché questa visita viola il loro diritto a vivere in tranquillità. Chiedono un risacimento di ¥10.000 a testa (circa 70 euro) ed il divieto per Abe di ripetere la visita.
Pare che una causa analoga sarà presentata da un gruppo di 270 cittadini di Tokyo.

59. TEPCO deve pagare

Un cittadino residente in una zona non sufficientemente vicina alla centrale di Fukushima-1 da essere ricompresa nelle zone oggetto di provvedimenti di evacuazione, ma sufficientemente vicino da indurlo a lasciare tutto e andarsene a Kyoto, ha citato in giudizio TEPCO, chiedendo che gli fossero risarcito il danno conseguente al trasloco, oltre al danno psicologico.
Il tribunale di Kyoto gli ha dato ragione. Primo caso di questo genere.

60. Questa centrale nucleare non può ripartire

Un gruppo di cittadini residenti nella zona di Fukui aveva chiesto al Tribunale di impedire la riaccensione dei reattori della centrale nucleare di Oi.
Il Tribunale di Fukui, pres. Hideaki Higuchi ( 樋口 英明 ), ha dato ragione agli attori.
Le reazioni sono state varie: a parte la scontata proposizione di appello, degno di nota il “beh, cosa volete che sia, la riaccenderemo ugualmente” del segretario generale del gabinetto Yoshihide Suga, all’elezione di nuovi membri dichiaratamente pro-nucleare per l’organo che vigila sulla sicurezza dell’industria nucleare in Giappone, la cd. NRA.

61. McDonald’s contro TEPCO

McDonald’s chiede un risarcimento a TEPCO per il mancato guadagno o per la chiusura dei suoi ristoranti situati all’interno dell’area di evacuazione circostante la centrale di Fukushima-1.

62. Troppo inglese in televisione

Hoji Takahashi, 72enne di Nagoya e direttore della 日本語を大切にする会 (Associazione per la promozione dell’importanza della lingua giapponese) aveva chiesto che NHK risarcisse il suo danno psicologico causato dall’eccessivo uso di espressioni straniere, in particolare della lingua inglese, nelle trasmissioni dell’emittente nazionale.
Il Tribunale di Nagoya, Pres. Kiyofumi Saito ( 齋藤 清文non ha accolto la domanda.

(puntata precedente)

Intervista a China Files

Nel terzo anniversario del disastro che ha colpito il Tohoku, il titolare è stato intervistato da Marco Zappa di Chinafiles.

Qui il pezzo.
Si parla molto di Fukushima e del disastro nucleare, che forse è l’aspetto che ha più risvolti problematici per il giurista.
Non dimentichiamo però che, oltre a Fukushima c’è stato il doppio disastro naturale, con quasi 20.000 morti e una ricostruzione che pare ancora lungi dall’essere terminata.

Aggiornamenti flash

  1. Ceneri e fanghi radioattivi che non trovano una sistemazione definitiva, nessuno li vuole vicino a casa propria, giapponesi che fanno causa per mandarli da qualche altra parte.
  2. Dopo la firma della Convenzione dell’Aia sulla sottrazione internazionale di minori, ufficiali giudiziari studiano il problema e simulano la consegna di bambini oggetto di procedimenti di famiglia.
  3. Viaggiavano per il Giappone con un proiettore nel bagagliaio, e organizzavano proiezioni del famoso cartone animato Anpanman. Senza essere però in alcun rapporto con la società che possiede i diritti. Padre (73 anni) e figlio (43) sono stati arrestati. Interessante il dettaglio su cosa ha portato al loro arresto: qualcuno li aveva visti distribuire volantini, si è insospettito e ha avvertito la polizia.

Aggiornamenti flash

  1. Sapevate che è proibito a non-giapponesi lavorare come chef in ristoranti tradizionali giapponesi? La provincia di Kyoto in via eccezionale ha introdotto norme che permetteranno ad alcuni ristoranti di assumere un massimo di due stranieri per un periodo massimo di due anni.
    Sviluppo interessante ora che l’Unesco ha nominato la cucina giapponese come patrimonio immateriale dell’umanità.
  2. Il Parlamento giapponese, nelle pause della discussione sulla Legge sul segreto di stato, approva la riforma dell’art. 900 cc, sulla quota ereditaria spettante ai figli non legittimi.
    Non è passata invece la riforma che intendeva eliminare la necessità di specificare nella dichiarazione di nascita se il figlio è legittimo o non legittimo.
  3. Il Parlamento giapponese, nelle pause della discussione sulla Legge sul segreto di stato, approva l’estensione del termine di prescrizione per presentare richiesta di risarcimento del danno causato dal disastro nucleare di Fukushima, da 3 a 10 anni.

I giapponesi che fanno causa (XX – Kan contro Abe)

44. Naoto Kan contro Shinzo Abe

L’ex Primo ministro giapponese Naoto Kan ha citato in giudizio per lesione dell’onore ( 名誉棄損)l’attuale Primo ministro Shinzo Abe. Qui l’annuncio della presentazione della domanda al Tribunale di Tokyo, sul blog di Kan.
Kan riporta a fondamento della domanda una newsletter di Abe del maggio 2011, due mesi dopo lo tsunami che colpì il Tohoku e causò la crisi di Fukushima. Al momento dei fatti Kan era Primo ministro e Abe all’opposizione; quest’ultimo criticò duramente l’operato del governo, sostenendo che un rapporto sulla gestione della crisi alla centrale di Fukushima-1 era stato falsificato.

Qui l’atto di citazione presentato da Kan al Tribunale distrettuale di Tokyo. La domanda si articola in cinque punti. Kan chiede al convenuto Abe di:
1. Cancellare l’articolo in questione;
2. Pubblicare e mantenere online per almeno due anni un articolo di scuse;
3. Pagare all’attore una somma di ¥11M più interessi legali dal 20 maggio 2011 alla data del pagamento;
4. Pagare le spese processuali;
5. Infine, si richiede che sia concessa esecuzione provvisoria ( 仮執行 ) della richiesta di cui al punto 3.

Qui l’allegato con le prove presentate da Kan.

La causa è stata astutamente presentata nella settimana precedente le elezioni, ma Abe è stato attento a non cadere nel tranello e a non dare troppo risalto alla cosa.

L’avvocato che difende Kan è Yoichi Kitamura (喜田村 洋一 ), direttore dell’Associazione Giapponese per la Difesa dei Diritti Umani ( 自由人権協会Japan Civil Liberties Union o JCLU), associazione modellata esplicitamente sull’esempio dell’americana ACLU.

Sono molto curioso di vedere come andrà a finire. Si troverà un accordo transattivo extragiudiziale? Abe farà il duro e si andrà a giudizio, e a sentenza? In tal caso, come decideranno i giudici?
I precedenti non mi pare siano a favore di chi fa uso della libertà di parola. Abe è quindi in una posizione scomoda. Però immaginate il giudice che si trovi a decidere la causa: in un colpo solo può passare come il paladino della libertà di parola dando ragione al Partito Liberal-Democratico al governo.
Molto difficile fare previsioni.

(puntata precedente)

I giapponesi che fanno causa (XVII)

36. Risarcimento per suicidio

Un produttore di latte della provincia di Fukushima vede i suoi affari andare a rotoli in seguito al disastro nucleare: nessuno vuole più i prodotti della zona.
L’uomo si suicida nel capannone che aveva appena finito di costruire.
La moglie, filippina e madre di due figli, cita in giudizio TEPCO per 126 milioni di yen.
Nel frattempo, TEPCO ha ammesso la propria responsabilitàha deciso di risarcire i familiari di un altro agricoltore della zona, suicidatosi per gli stessi motivi.
Chissà se anche il caso della signora filippina si concluderà fuori dalle aule giudiziarie.

37. Contrasti giurisprudenziali in materia di autocompletamento di Google

Il mese scorso il Tribunale di Tokyo, in una causa contro Google in tema di completamento automatico, aveva reso giudizio a favore dell’attore. Si era ritenuto cioè che i risultati -errati- che associavano il nome dell’attore a un profilo criminale fossero lesivi del suo onore.
Nei giorni scorsi invece lo stesso Tribunale ha reso un giudizio a favore di Google. Niente risarcimento di ¥2M all’attore, ha deciso il giudice Tomonari Honda (本田 知成 che avevamo già incontrato qui).
Vedremo cosa dirà l’Alta Corte di Tokyo in sede di appello.

38. Avete mandato il sacerdote sbagliato

Una famiglia chiede, con largo anticipo, a un’impresa di pompe funebri, che il funerale del proprio famigliare, affetto da malattia incurabile, sia celebrato da un sacerdote del tempio 浄土真宗本願寺派 (Jodo Shinhsu Honganji). L’impresa, quando quattro mesi dopo il soggetto viene a mancare, manda un sacerdote da un altro tempio.
La famiglia presenta domanda al Tribunale di Fukuoka di ¥3,55 M, come risarcimento dei danni morali. (non ho trovato la sentenza, e prima che escano commenti sulle riviste scientifiche passerà del tempo, ma è importante notare che la domanda non è per inadempimento contrattuale ma per danni).

39. Risarcimenti per morte da evacuazione nucleare

Si sapeva che tra le vittime del disastro di Fukushima vi sono  persone anziane e/o ricoverate in ospedali, che non hanno retto lo stress, le difficoltà, la carenza di assistenza collegata all’evacuazione.
I famigliari di alcune di esse hanno citato in giudizio TEPCO.

(puntata precedente)

Aggiornamenti flash (con cani e padroni di cani)

  1. Pare che 60 parlamentari di varia estrazione si stiano muovendo (freddura non intenzionale) per emendare la legge che vieta di ballare di notte.
  2. Il Parlamento giapponese ha approvato la legge per la ratifica della Convenzione dell’Aia sulla sottrazione di minori. Sediamoci con popcorn, e vediamo come saranno le norme interne di raccordo e la prassi dei tribunali.
  3. I “primi esclusi” dai risarcimenti di Fukushima, cioè i residenti nelle zone appena fuori dai confini della provincia, cercano giustizia in Tribunale -le nubi radioattive non si fermano ai confini.
  4. Alcuni immigrati in Giappone, criminalizzati per essere rimasti oltre la scadenza del visto, ed ora in un limbo legale tra l’espulsione ed il permesso di restare sull’Arcipelago, protestano per la loro condizione.
  5. La mentalità giuridica dei giapponesi, edizione cani e padroni di cani.

    Cartellino giallo!
    Da: http://love.ap.teacup.com/palcchi2/1331.html

     

I giapponesi che fanno causa (XIV)

29. Il treno costa troppo

La linea ferroviaria Hokuso, che collega la parte nord-est di Tokyo a Chiba, è una tra le più care del Giappone. Cinque cittadini che abitano nelle zone servite dalla linea hanno chiesto di abbassare il prezzo dei biglietti, e hanno chiesto l’annullamento degli accordi tra la società proprietaria delle rotaie ed un’altra società ferroviaria, perché tali accordi non beneficiano gli utenti della linea Hokuso. Qui il sito degli attori.
I cittadini non hanno vinto la causa.

30. Via da Fukushima

I genitori di quattordici bambini di Koriyama, città a 60 km dalla centrale di Fukushima-1, hanno citato in giudizio le autorità chiedendo che i loro bambini vengano evacuati verso zone non colpite dal fallout radioattivo della centrale nucleare esplosa due anni fa.
Gli attori hanno già perso in primo grado, e a giorni è attesa la sentenza di appello, dall’Alta Corte di Sendai. Nel frattempo gli attori si sono ridotti a 1 perché i bambini sono cresciuti e alcuni hanno abbandonato volontariamente la città.
Qui il sito degli attori.

(puntata precedente)

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