- Ceneri e fanghi radioattivi che non trovano una sistemazione definitiva, nessuno li vuole vicino a casa propria, giapponesi che fanno causa per mandarli da qualche altra parte.
- Dopo la firma della Convenzione dell’Aia sulla sottrazione internazionale di minori, ufficiali giudiziari studiano il problema e simulano la consegna di bambini oggetto di procedimenti di famiglia.
- Viaggiavano per il Giappone con un proiettore nel bagagliaio, e organizzavano proiezioni del famoso cartone animato Anpanman. Senza essere però in alcun rapporto con la società che possiede i diritti. Padre (73 anni) e figlio (43) sono stati arrestati. Interessante il dettaglio su cosa ha portato al loro arresto: qualcuno li aveva visti distribuire volantini, si è insospettito e ha avvertito la polizia.
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[EN] Japanese Business Law in Western Languages
This is a must-have book for all the libraries of research institutions focusing on comparative or Japanese law, politics and society, and for all scholars having an interest in those fields.
The authors did a tremendous work, searching and selecting the best and most recent works in all the areas of the Japanese legal system. It provides the reader with the state of the art of current research in all the fields covered.
Literature on business law is reported extensively. But this is not just a book on business law: besides this, the sections exploring the works on all the other areas of the Japanese legal system give a thorough overview of the major works in Western languages. Most of the works cited are in English or German, but the book mentions also works in French and Italian.
The literature in Western languages on Japanese law, especially in English and German, continues to proliferate – despite, or perhaps because of, Japan’s economic slowdown after its own “asset bubble” burst in 1990. (…)
In 1998 Harald Baum and Luke Nottage published the first edition of their Annotated Selective Bibliography of Japanese Business Law in Western Languages, building on a chapter in Baum’s compendium on Japanese business law published in German in 1994. (…)
The present edition of the Annotated Selective Bibliography further comprehensively updates the annotated introduction to general works related to Japanese law and the economy, including a completely rewritten guide to finding Japanese business law materials via the internet (for a much briefer version in 2009, see here)
(…)
TABLE OF CONTENTS:
Part I. Introduction
Part II. General Resources: An Annotated Guide
A. Printed Publications
B. Japanese Law-related Online Resources in Western Languages
Part III. Individual Works: Selective Bibliography 1970–2012
Aggiornamenti flash
- Ennesimo capitolo della guerra Apple – Altriproduttoriditelefoni, questa volta si tratta di Samsung. Il Tribunale di Tokyo stavolta ha dato ragione ad Apple.
- In risposta a questo caso (31), d’ora in poi i tribunali giapponesi, nei casi in cui è prevista la partecipazione di giudici popolari, avvertiranno i candidati giudici della possibilità che le foto presentate come prove rappresentino violenza, sangue, cadaveri. Se il cittadino lo richiederà, il giudice potrà valutare se sollevare giustificatamente il candidato dall’obbligo di servire come saiban’in.
- La popolazione invecchia e sempre più anziani sono vittime o perpetratori di reati. Il libro bianco della polizia 2013: 平成25年警察白書 .
Aggiornamenti flash
- L’album delle 30 prigioni giapponesi, foto scattate dalla fotografa Hiromi Toyama.
- La provincia di Oita ha chiesto di registrare come marchio l’espressione “Provincia degli onsen”. Ahhh, la cosiddetta “proprietà intellettuale“.
- La natura della cosiddetta “proprietà intellettuale”, che non è proprietà ed è molto poco intellettuale.
Il sito che vendeva online fumetti giapponesi Jmanga, nato per combattere la pirateria giggitale e promuovere le vendite online, chiuderà. I prodotti che sono stati regolarmente acquistati non potranno più essere visualizzati dopo il 30 maggio, né i clienti potranno farsene legalmente una copia locale. Fine. Persi.
La vignetta di xkcd si rivela molto azzeccata:
Aggiornamenti flash
- L’Alta Corte di Osaka, Pres. Shoichi Matsuo ( 松尾 昭一 ) ha ridotto la pena comminata a un imputato affetto da sindrome di Asperger da 20 anni (pena decisa dal tribunale in composizione collegiale con giudici popolari) a 14 anni. I giudici di primo grado avevano giustificato la pena più alta della media e di quattro anni più pesante della richiesta del PM (!) sostenendo che l’imputato non pareva pentito a sufficienza e che vi fosse il pericolo di recidiva.
- Tutto quello che volevate sapere sul crimine in Giappone: il libro bianco sul crimine 2012 (平成24年版犯罪白書 , relativo ai reati commessi nel 2011), a cura del Ministero della Giustizia. Qui in 4 comodi files PDF (Apprezziamo che il documento sia gratis online, non pretendo l’epub o il mobi, ma perché sempre spezzettare tutto in capitoli e non fare (anche) una versione PDF di tutto il documento, in un file solo? Mah) grazie a Japan Law Geek.
- Ennesimo episodio dell’appassionante guerra a colpi di brevetti tra Apple e Samsung: il Tribunale distrettuale di Tokyo, Pres. Ichiro Otaka ( 大鷹 一郎 ) stavolta ha deciso a favore di Apple, dichiarando che Samsung non è titolare di brevetti sulla tecnologia usata dagli smartphone per la trasmissione di bla bla bla bla meh meh meh bla meh bla bla bla meh meh meh meh bla bla. Meh.
Shiroi koibito contro Omoshiroi koibito: trovato un accordo
Qualcuno ricorderà la vicenda che vedeva contrapposti i produttori dei biscotti Shiroi koibito ed i concorrenti Omoshiroi koibito di fronte al Tribunale di Sapporo. Per tutti gli altri c’è questo link ai due articoli che scrissi tempo fa.
La vicenda pare essere giunta al termine con un accordo tra le parti ( 和解 wakai).
Contenuto dell’accordo: 1. Yoshimoto Kogyo potrà continuare ad utilizzare il nome “Omoshiroi koibito”; 2. Yoshimoto Kogyo dovrà modificare il packaging del prodotto; 3. La vendita degli “Omoshiroi koibito” sarà limitata alle 6 province del Kansai.
Inoltre, gli “Omoshiroi koibito” potranno essere venduti fuori dal Kansai a fiere e manifestazioni locali in cui si vendono prodotti tipici, per un massimo di 36 manifestazioni all’anno, della durata massima di un mese, con l’eccezione delle province di Hokkaido e Aomori.
Nessun riferimento ai 120 milioni di yen richiesti da Ishiya come risarcimento dei danni per la violazione del marchio.
Breve riflessione sull’annosa domanda: i giapponesi fanno causa o cercano l’accordo extragiudiziale?
La soluzione che si vede in questa vicenda, e che ho l’impressione essere molto diffusa, sta proprio a metà: i giapponesi fanno sì causa, ma non la portano alla fine e trovano un accordo prima della sentenza.
Operazione Esca
Il Ministero degli Interni e delle Telecomunicazioni ha comunicato il 25 gennaio che ha intrapreso passi importanti per combattere la copia non autorizzata e la distribuzione online di files coperti da copyright.
Si tratta di quella che una fonte inglese ha soprannominato “Operazione Esca”.
I soggetti incaricati dal governo metteranno in circolazione attraverso Winny e Share, le reti di scambio più diffuse in Giappone (grazie comunque dell’informazione, nel caso non lo sapeste), files che recano i nomi di programmi televisivi, film, album e altri contenuti appetibili dagli internauti nipponici.
Una volta scaricato il file, il contenuto non corrisponde alle aspettative, ma è un messaggio del Ministero che ricorda che scaricare illegalmente contenuti coperti dal diritto d’autore è un reato e che è punito severamente. Tutto ciò, con parole molto severe.
Mi pare che sia la riedizione aggiornata dell’iniziativa intrapresa lo scorso anno, più o meno in questo stesso periodo. Pensiamo male: si avvicina la fine dell’anno fiscale (31 marzo) e sono avanzati soldi che non si sa come spendere?
(Ha collaborato al programma NTT Communications)
Aggiornamenti flash – Tech edition
- Apple ha deciso di presentare appello all’Alta Corte di Tokyo contro Samsung nella disputa su questioni di “proprietà intellettuale” che l’aveva vista sconfitta in primo grado.
- Google ha deciso di non ottemperare alla decisione sommaria del Tribunale di Tokyo che chiedeva di sospendere la funzione di autocompletamento e ha deciso di resistere in tribunale, attraverso il procedimento ordinario.
A favore di Google giocano due precedenti dello stesso tribunale che vedevano come parte Yahoo Japan, in cui si sostiene che il motore di ricerca non è responsabile per i risultati forniti, e che limiti in questo campo possono limitare ingiustamente la libertà di informazione. Contro Google gioca naturalmente il fatto che le misure provvisorie hanno accolto le domande dell’attore. - Vicenda di spionaggio industriale nel campo dell’acciaio laminato per applicazioni elettroniche (?) tra Nippon Steel & Sumitomo Metal Corporation (parte attrice) e la società concorrente della Corea del Sud, Posco.
Prima udienza al Tribunale distrettuale di Tokyo.
Apple v. Samsung: il fronte giapponese
Anche chi non si occupa di brevetti o più in generale di diritto ha probabilmente sentito parlare qualche giorno fa del verdetto della giuria nel caso Apple v. Samsung.
Le 9 persone della giuria del Tribunale di San Jose, California, hanno stabilito che la società coreana Samsung ha violato alcuni brevetti della californiana Apple, ed hanno riconosciuto ad Apple 1 miliardo di dollari come risarcimento per la violazione.
In rete si trovano molti commenti e critiche alla decisione, qui non approfondiamo oltre.
Quella californiana è tuttavia solo una delle molte cause che Apple ha intentato contro Samsung, colpevole secondo lei di aver copiato idee e soluzioni innovative dell’iPhone e dell’iPad, e di averle usate nei suoi cellulari e tablet, in particolare nella serie Galaxy. A sua volta, Samsung ha contrattaccato su altri brevetti e ormai si può parlare di una guerra mondiale combattuta su vari fronti: le decisioni, i risarcimenti e gli eventuali divieti di vendita dei dispositivi che violano i brevetti sono infatti validi esclusivamente per la giurisdizione in cui sono pronunciati.
E così Apple ha presentato azioni legali (vado a memoria) in Corea, in Australia, negli Stati Uniti, in Europa (Germania e UK se ricordo bene), ed appunto in Giappone.
Sul fronte giapponese Apple aveva presentato nel 2011 una causa in cui lamentava la violazione da parte di Samsung di un brevetto avente ad oggetto la sincronizzazione di dati presenti sui dispositivi relativi a musica e film con i server.
Questa mattina il Tribunale distrettuale di Tokyo, Pres. Tamotsu Shoji ( 東海林 保 , con un passato all’Alta Corte per la Proprietà Intellettuale), ha respinto la richiesta di risarcimento dei danni presentata Apple (¥ 100M, circa un milione di euro). Samsung in altre parole non ha violato il brevetto in questione: fonti giornalistiche citano (con una minima discrepanza) il passo chiave della sentenza:
「サムスンの採用している方法は、アップルの発明した技術の範囲には入らない」
「GALAXYで使われている技術は、アップルの特許の技術的範囲に属するとは認められない」
“I metodi adottati da Samsung / dal Galaxy non rientrano nel campo delle tecniche scoperte da / coperte dal brevetto di Apple”
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=typ_8wU03o0]
Apple è stata inoltre condannata a pagare le spese processuali.
Il caso non è (ancora?) pubblicato sul sito della Corte Suprema. Bloomberg riporta in inglese gli estremi del caso: Apple v. Samsung Electronics Japan, Case No. Heisei 23 (WA)27941 – Tokyo District Court.
Si tratta del primo verdetto giapponese nella guerra tra le due società.
La battaglia in Giappone tuttavia continua per quanto riguarda altri brevetti: quelli sugli schermi sensibili al tatto, in merito ai quali entrambe le società hanno chiesto provvedimenti di urgenza aventi ad oggetto lo stop alla commercializzazione dei prodotti dell’altra.
Per chiudere, un saggio pubblicato nel febbraio 2005 dal giudice che ha presieduto il caso, Tamotsu Shoji, quando era ancora giudice della Sezione civile n. 47 del Tribunale distrettuale di Tokyo.
Titolo del saggio: 「最近の著作権判例について」 (“Sulle sentenze recenti in materia di diritti d’autore”).
Aggiornamenti flash
- In linea con la tendenza verso una maggiore severità nelle pene, il Ministero della giustizia sta studiando una riforma del diritto penale minorile. Attualmente la pena massima per i minori di 18 anni corrisponde a 15 anni di reclusione. Con tanti saluti al “paternalismo benevolo” della giustizia giapponese (cit. Daniel H. Foote, The Benevolent Paternalism of Japanese Criminal Justice, 80 Cal. L. Rev. 317, 1992).
- Qualcosa si muove in materia di legislazione sull’eutanasia.
- Si scalda l’asta per le isole Senkaku. Il governo offre 2 miliardi di yen alla famiglia Kurihama per quattro delle cinque isolette.
- Una buona notizia dal fronte del diritto d’autore: l’autore di manga Shuho Sato ha detto che lascerà il suo capolavoro a libera disposizione di chiunque voglia produrre opere derivative. Qui la mostra che terrà in una galleria di Tokyo, dove vi sarà una fotocopiatrice a disposizione dei visitatori che potranno liberamente fare copie di qualsiasi disegno. Complimenti Shuho!