I giapponesi che fanno causa (XXI)

I giapponesi che fanno causa (XXI)

45. Fare causa al capo della yakuza

Una donna di Nagoya paga per 12 anni tra i 30.000 ed i 100.000 yen al mese alla yakuza per “protezione”. Nel 2008 cerca di porre fine ai pagamenti ma il gruppo malavitoso locale la minaccia, dicendole che il suo ristorantino potrebbe andare a fuoco.
Poiché il gruppo è affiliato con lo Yamaguchi-gumi, il gruppo yakuza più grande del Giappone, la donna presenta causa contro il boss Shinobu Tsukasa (司 忍 , questo il suo nome d’arte, il nome vero è Ken’ichi Shinoda 篠田 建市 ), sulla base della dottrina della responsabilità del datore di lavoro.

46. Targa? No grazie.

In Giappone le targhe delle automobili riportano il nome di una località, che coincide con l’area di residenza del proprietario. A Tokyo, nonostante l’area metropolitana (to) sia divisa in 23 ku (circoscrizioni?) e diverse città (shi), le targhe riportano una delle seguenti denominazioni: Adachi, Hachioji, Nerima, Shinagawa o Tama.
Il Ministero dei trasporti ha deciso di aggiungere alcune località all’elenco dei nomi che possono comparire sulla targa delle automobili. A Tokyo, nell’area di Shinagawa è stata identificata un’area che corrisponde alla zona di Setagaya, sobborgo ricco nella parte sud della metropoli, ed è stato deciso di attribuire una targa con la denominazione di questa zona.
Alcuni residenti non sono d’accordo poiché l’area di Setagaya è relativamente piccola e questo, a detta loro, viola la loro privacy. Il Japan Times riporta che alcuni di essi faranno causa al Ministero dei trasporti.
Qui il sito di protesta contro la targa “Setagaya”.

(puntata precedente)

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