Andrea Ortolani

Tag: Yamaguchi-gumi

I giapponesi che fanno causa (XXI)

45. Fare causa al capo della yakuza

Una donna di Nagoya paga per 12 anni tra i 30.000 ed i 100.000 yen al mese alla yakuza per “protezione”. Nel 2008 cerca di porre fine ai pagamenti ma il gruppo malavitoso locale la minaccia, dicendole che il suo ristorantino potrebbe andare a fuoco.
Poiché il gruppo è affiliato con lo Yamaguchi-gumi, il gruppo yakuza più grande del Giappone, la donna presenta causa contro il boss Shinobu Tsukasa (司 忍 , questo il suo nome d’arte, il nome vero è Ken’ichi Shinoda 篠田 建市 ), sulla base della dottrina della responsabilità del datore di lavoro.

46. Targa? No grazie.

In Giappone le targhe delle automobili riportano il nome di una località, che coincide con l’area di residenza del proprietario. A Tokyo, nonostante l’area metropolitana (to) sia divisa in 23 ku (circoscrizioni?) e diverse città (shi), le targhe riportano una delle seguenti denominazioni: Adachi, Hachioji, Nerima, Shinagawa o Tama.
Il Ministero dei trasporti ha deciso di aggiungere alcune località all’elenco dei nomi che possono comparire sulla targa delle automobili. A Tokyo, nell’area di Shinagawa è stata identificata un’area che corrisponde alla zona di Setagaya, sobborgo ricco nella parte sud della metropoli, ed è stato deciso di attribuire una targa con la denominazione di questa zona.
Alcuni residenti non sono d’accordo poiché l’area di Setagaya è relativamente piccola e questo, a detta loro, viola la loro privacy. Il Japan Times riporta che alcuni di essi faranno causa al Ministero dei trasporti.
Qui il sito di protesta contro la targa “Setagaya”.

(puntata precedente)

Aggiornamenti flash

  1. Il tempio buddista Enryakuji, patrimonio mondiale UNESCO, situato nei pressi di Kyoto, ha comunicato allo Yamaguchi-gumi, il più grande gruppo yakuza del Giappone, che non accetterà più visite dai suoi membri.
    Nel 2006 il tempio aveva creato scandalo per aver celebrato una cerimonia in onore delle anime di personaggi di spicco dello Yamaguchi-gumi con più di 100 invitati, e per aver accettato le loro donazioni, nonostante la polizia avesse chiesto al tempio di prendere le distanze dalle “forze antisociali” e non condurre i riti.
  2. Pena di morte confermata dalla Corte Suprema per Seiichi Endo, nell’ultimo dei processi sugli attacchi al gas nervino del 1994/95 a Nagano e nella metropolitana di Tokyo organizzati dalla setta religiosa “Aum Shinrikyo”. Si tratta della 13ma persona condannata a morte per gli atti terroristici.
    Non sapevo che in Giappone la pena di morte nei confronti di un soggetto non può essere eseguita, anche in presenza di sentenza definitiva di condanna, fino a quando non si siano conclusi con sentenza definitiva i processi nei confronti di tutti i complici nel reato.
  3. Modifiche in vista agli accordi USA-Giappone sullo status delle forze armate di stanza sull’Arcipelago, il cosiddetto SOFA Agreement: la magistratura giapponese potrebbe ottenere in certi casi giurisdizione sul personale americano.

Aggiornamenti flash – Yakuza edition

Premessa: i media giapponesi non usano praticamente mai il termine “yakuza”. Mi pare che vi sia una diffusa ritrosia ad usare quella parola, esclusi forse i casi in cui si tratta di film sulla yakuza, genere abbastanza in voga.
Il termine usato, e che usa anche la legge è 暴力団 ( boryokudan, lett. “gruppo violento”). Ma se io traduco “gruppo violento” lo capiamo in 3, quindi qui si usa “yakuza”.

  1. L’Agenzia del turismo ha inserito nel “Contratto modello per le strutture alberghiere”, al quale si rifanno circa 2460 hotel e ryokan in tutto l’Arcipelago, una clausola che prevede il rifiuto di dare albergo a membri della yakuza. L’Agenzia della polizia di Tokyo ( 警視庁 ) aveva chiesto nel 2006 che tali clausole fossero inserite nei contratti di albergo.
    Le strutture associate all’Associazione degli onsen di Arima, nei pressi di Kobe, città dove ha sede lo Yamaguchi-gumi, hanno già incorporato nei loro contratti una clausola che recita così: “Potrebbe non essere dato albergo a persone collegate con la yakuza”.
  2. Shinsuke Shimada (alle anagrafe Kimihiko Hasegawa), volto notissimo della TV giapponese, il 23 agosto ha dichiarato il suo ritiro dalle scene in una conferenza stampa tenuta insieme al presidente dell’agenzia che lo gestisce, la Yoshimoto Kogyo.
    Il motivo: si è scoperto che Shimada intratteneva stretti rapporti con membri di alto livello della yakuza. I rapporti sorsero, si dice, quando diversi anni fa Shimada in un suo programma offese i membri di un gruppo di estrema destra, che iniziarono a tormentarlo con sfilate e chiasso sotto casa. Per risolvere il problema Shimada chiese aiuto ai gangster, e lo ottenne. Da lì la relazione proseguì. Pare che siano in corso indagini su Shimada, ed è probabile che vi saranno rivelazioni ulteriori.
    Al momento il fatto di intrattenere rapporti con membri della yakuza non è di per sé reato, ma il mondo dello spettacolo sta cercando di allontanarsi e di ripulire la propria immagine dai sospetti, che casi come questo confermano, di rapporti un po’ troppo amichevoli con personaggi e organizzazioni discutibili.
    Qui un servizio sulla conferenza stampa:[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=5T8WnJAVXzg]