I giudici della Corte Suprema (V)

I giudici della Corte Suprema (V)

Quinto post sui giudici della Corte Suprema del Giappone. Concludiamo le presentazioni con gli ultimi tre membri del Terzo collegio ristretto.

Itsuro Terada ( 寺田 逸朗 )

Nato il 9 gennaio 1948.
Nel 1972 si laurea in giurisprudenza presso l’Università di Tokyo e supera l’esame per le professioni forensi. Dopo i due anni di pratica, nel 1974 è nominato giudice a latere e lavora presso il Tribunale di Tokyo, il Tribunale di famiglia di Sapporo ed il Tribunale di Osaka. La sua carriera prende quindi un percorso originale: nel 1981 è nominato PM aggiunto presso l’Ufficio degli affari civili del Ministero della giustizia, e dal 1985 fino al 1988 è Primo Segretario presso l’Ambasciata giapponese in Olanda. Torna in Giappone dove lavora con diverse cariche presso il Ministero della Giustizia. Nel 2005 è Direttore dell’Ufficio affari civili. Nel 2007 torna alla magistratura giudicante come Presidente di sezione dell’Alta Corte di Tokyo, l’anno successivo come Presidente del Tribunale di Saitama e nel 2010 come Presidente dell’Alta Corte di Hiroshima.
È nominato giudice della Corte Suprema il 27 dicembre 2010.

Cos’è essere un giudice per lui:

“Nel nostro Paese dalla lunga storia, da lungo tempo si sovrappongono strumenti per cui le controversie tra le persone sono decise in maniera giusta e chi viola le regole della società è punito giustamente.”

Seguono riflessioni sulla modernizzazione del Giappone e dell’amministrazione della giustizia, con riferimenti alla giuria mista e all’introduzione di riforme del processo civile. La riflessione si conclude con il proposito di giudicare i casi che gli saranno presentati senza allontanarsi dalle aspettative di giustizia che il pubblico ripone nell’organo.

Il giudice Terada non parla dei suoi hobbies né delle sue letture.

Takehiko Ootani ( 大谷 剛彦 )

Nato il 10 marzo 1947.
Nel 1970 si laurea in giurisprudenza presso l’Università di Tokyo, supera l’esame per le professioni forensi, e due anni dopo è giudice a latere. Lavora presso i tribunali di Tokyo, all’Ufficio affari generali della Corte Suprema, quindi presso i Tribunali di famiglia di Aizu Wakamatsu e di Naha. Nel 1982 è istruttore alla scuola per segretari giudiziari di Tokyo, e nel 1985 torna al Tribunale di Tokyo come giudice. Non si allontanerà da Tokyo fino al 2009, lavorando con funzioni dirigenziali presso il Tribunale e l’Alta corte di Tokyo o presso uffici amministrativi della Corte Suprema. Nel 2009 diventa Presidente dell’Alta Corte di Osaka, ed il 17 giugno 2010 è nominato giudice della Corte Suprema.

I propositi del giudice Otani: ascoltare senza pregiudizi le opinioni di entrambe le parti, guardare le cose da una posizione imparziale e giusta, giudicare sulla base del diritto e in franchezza con se stesso e vivere sempre con integrità morale.

Frasi preferite:「実るほど頭を垂れる稲穂かな」traducendo liberamente: “La spiga che si abbassa di più è quella che porta più frutto”, cioè un invito alla modestia delle persone erudite. Un’altro dei suoi motti preferiti è in inglese: “One for all, all for one”.

Libri preferiti: John Grisham, L’ultimo giurato e Innocente; Shizuko Natsuki,裁判百年史ものがたり」( Storie di 100 anni di processi); Hiroyuki Itsuki「親鸞」( Shinran ).
Hobbies: guardare competizioni sportive e ammirare i cambi delle stagioni.

Kiyoko Okabe ( 岡部 喜代子 )

Nata il 20 marzo 1949.
Nel 1972 si laurea in giurisprudenza presso l’Università Keio di Tokyo. Tre anni dopo termina il master in diritto privato e supera l’esame per le professioni forensi. Nel 1976 è nominata giudice a latere e lavora presso il Tribunale di Nagoya,  il Tribunale di famiglia di Sapporo ed il Tribunale di Tokyo. Dopo i primi 10 anni è confermata e diventa giudice presso il Tribunale di famiglia di Oita. Nel 1989 torna a Tokyo ma lascia la magistratura di sua volontà nel 1993, registrandosi come avvocato all’Ordine di Tokyo. Nel 1997 è professoressa presso l’Università Toyo di Tokyo. In seguito collabora con commissioni sul diritto del lavoro e sul diritto di famiglia. Nel 2007 torna a Keio come professoressa, ed è nominata giudice della Corte Suprema il 12 aprile 2010.

I suoi propositi da giudice: sforzarsi di essere imparziale, continuare a pensare in maniera problematica ma riuscendo anche a tirare delle conclusioni.

Frase preferita: 「見識ある技術,技術を伴った見識」, cioè più o meno liberamente “Tecnicismo che abbia discernimento, discernimento che vada di pari passo con il tecnicismo” [suggerimenti per traduzioni migliori sono sempre ben accetti nei commenti].
Libri preferiti: Lo spirito del capitalismo e l’etica protestante di M. Weber, 美はしきもの見し人は, Goya ed altre opere del critico d’arte Yoshie Hotta, Terra amata di Le Clézio.
Hobbies: pittura, scultura e in generale l’arte; di tanto in tanto produce stampe hanga.

(puntata precedente)                                                                                               (continua)

4 pensieri riguardo “I giudici della Corte Suprema (V)

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