Andrea Ortolani

Tag: voci allarmistiche

Paolo Salom: Fukushima e lo tsunami delle anime

Ho letto il libro di Paolo Salom,  giornalista del Corriere della Sera, “Fukushima e lo tsunami delle anime” , edito da Quintadicopertina. Questa che segue ne è una breve recensione.

Non si tratta di un’analisi scientifica, come dichiarato dallo stesso autore nelle prime pagine, anche se il volume contiene naturalmente dati e numeri, generalmente corretti. Le poche imprecisioni tecniche sono già state indicate in un post dell’ottimo Marco Casolino.
Non si tratta nemmeno di un libro prettamente di diritto: questo di Salom è il resoconto in presa diretta del viaggio di “avvicinamento al vulcano invisibile” che era (e nonostante tutto continua ad essere) la centrale di Fukushima, arricchito di interviste e riflessioni messe giù in un momento successivo.

Il libro presenta tuttavia due profili di interesse per il giurista.
In primo luogo esso espone una ricostruzione dei fatti più importanti. Vista l’overdose di notizie sul disastro, un documento che mette ordine nella cronologia dei fatti è utile.
In secondo luogo esso descrive i sentimenti che si sono vissuti a Tokyo e in Giappone dopo l’11 marzo.

Certi aspetti a distanza di appena pochi mesi appaiono già lontanissimi.
È il caso delle pagine dedicate all’ex Primo Ministro Naoto Kan, che nonostante le incertezze e gli errori nella gestione dell’emergenza, aveva tenuto un atteggiamento più coraggioso e più attento alla voce dei cittadini, proponendo un’uscita totale dal nucleare. Kan è stato sostituito dall’attuale Primo Ministro, Yoshihiko Noda, che ha già dato dimostrazione in vari ambiti -per citarne tre: pena di morte, tasse, e appunto politica energetica- di agire in base alla ragione di Stato senza troppa attenzione al sentimento popolare o ai dibattiti in corso.

Non sono purtroppo lontanissime le paure e le preoccupazioni causate dalla catastrofe naturale e umana, vere protagoniste del libro.
E l’analisi dei sentimenti è un punto importante per giurista che si occupi di Fukushima: se parte dei danni che dovranno essere risarciti derivano da una contaminazione effettiva dell’ambiente e dei prodotti, parte dei danni subiti dall’industria alimentare e dal turismo sono costituiti dai cosiddetti “fuhyo higai”, i danni da “voci allarmistiche”, derivanti dalla reazione dei consumatori al disastro. L’agile volume presenta le voci di sfiducia dei cittadini  nei confronti del governo, di TEPCO e degli attori impegnati nella gestione della crisi.
Un’altra voce importante dei risarcimenti di Fukushima sarà costituita dai danni psicologici. Anche su questo aspetto la fotografia di Salom è nitida, e arricchita dalle parole del sociologo Junji Tsuchiya dell’Università Waseda.

In definitiva, un libro scritto bene e che aggiunge un tassello alla vicenda complessa e sfaccettata del disastro nucleare di Fukushima.

I risarcimenti di Fukushima (parte IX)

L’analisi delle “Linee guida intermedie sulla valutazione dell’estensione dei danni da energia nucleare dovuti agli incidenti alle centrali nucleari TEPCO di Fukushima 1 e 2″ iniziata qui e proseguita qui, ci vede oggi alle prese con il punto 5, cioè i cosiddetti “danni da voci allarmistiche ( 風評被害 )”.
Si è già scritto che l’espressione “voci allarmistiche” non è la traduzione letterale di 風評被害 (fuhyo higai) ma mi pare un buon compromesso tra chiarezza e aderenza al testo originale.
Due parole di spiegazione per chi non abbia molta confidenza con il giapponese giuridico.
Iniziamo dal secondo termine: higai ( 被害 ). Significa “danno”, e nel Codice civile compare sempre insieme al suffisso -sha ( 者 ) per comporre la parola higaisha: “danneggiato; vittima” . È il termine usato ad esempio dalla legge sulla partecipazione al processo penale delle vittime di reati. Il termine che compare nel Codice civile all’art. 709 per indicare il “danno” derivante da illecito civile non è higai, bensì songai ( 損害 ) e la formula usuale corrispondente a “risarcimento del danno” è “songai baisho 損害賠償 “.
Il primo termine, fuhyo, non compare nel mio dizionario giapponese-italiano; il dizionario monolingua Kojien fornisce questa definizione: “reputazione pubblica/mondana; diceria ( 世間の評判、うわさ ).
Insomma, i danni delle dicerie, o con un’espressione che riflette l’atteggiamento tenuto dall’amministrazione nei confronti di queste voci, i danni da voci allarmistiche.

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I risarcimenti di Fukushima (parte IV)

L’articolo precedente in questa serie aveva esaminato la prima parte delle “Seconde linee guida sulla valutazione dell’estensione dei danni da energia nucleare dovuti agli incidenti alle centrali nucleari TEPCO di Fukushima 1 e 2” (2LG).
Rimaneva da esaminare la seconda parte, relativa alle cosiddette “voci allarmistiche”, in giapponese 風評被害 (fuhyo higai).

Prima di tutto occorre fare un passo indietro e inquadrare il significato dell’espressione “voci allarmistiche” nel linguaggio corrente. Il documento puntualizza infatti che non vi è una definizione giuridica di cosa costituisca una voce allarmistica.

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