Andrea Ortolani

Tag: stranieri

Aggiornamenti flash

  1. Il sito di notizie sankei.jp ha una categoria dedicata ai reati commessi dai non-giapponesi ( 外国人犯罪 ).
  2. Il Ministero dell’economia ha citato in giudizio di fronte al Tribunale distrettuale di Tokyo i rappresentanti dei gruppi di cittadini che manifestano contro l’energia nucleare e che chiedono la fine del programma nucleare. La domanda chiede che sia rimossa la tenda piazzata dai manifestanti nel settembre 2011, nella parte nord del terreno di pertinenza del Ministero. Il ministero chiede(rà?) inoltre il pagamento di ¥11 milioni (€ 85.000 circa al cambio attuale) come corrispettivo per l’uso del terreno.
  3. Come previsto, le commissioni elettorali dei distretti in cui sono stati invalidati i risultati delle elezioni del 2012 hanno presentato ricorso alla Corte Suprema.
  4. La nuova legge sulle contromisure in caso di epidemie di influenza (questa?) potrebbe entrare in vigore prima del previsto.

Aggiornamenti flash

  1. Condotte antisindacali al comune di Osaka. Prima ci provano con le buone, facendo girare un questionario. Si levano proteste, allora si smette col questionario e si controllano le email dei dipendenti per vedere chi svolgesse attività sovversive politiche o sindacali.
    Qui un bel ritratto in italiano del Post sul sindaco di Osaka, l’ex-avvocato, ex uomo di spettacolo (“tarento“) ed ora infine politico Toru Hashimoto.
  2. Il solito, eccellente, pungente Colin P. A. Jones sulla ormai prevedibile adesione del Giappone alla Convenzione dell’Aia sulla sottrazione internazionale di minori. Il professore dell’Università Doshisha di Kyoto nutre poche aspettative, e teme che tutto si risolva in nulla più di un’operazione di facciata, destinata a lasciare le cose più o meno come stanno.
    Qui un articolo di Amy Savoie, attuale moglie del protagonista di un caso più o meno famoso di sottrazione internazionale di minore in Giappone, Christopher Savoie.
  3. Nonostante le note campagne xenofobe sui gaijin hanzai, cioé i reati commessi dagli stranieri, i dati dimostrano che i reati commessi da non-giapponesi in Giappone sono in diminuzione dal 2005. Il 2011 ha visto un calo del 12% rispetto all’anno precedente. Ok, sarà anche perché molti se ne sono andati via dopo i tre disastri dell’11 marzo, ma comunque il dato resta.
    Sarebbe interessante vedere un’analisi che indagasse e comparasse i tipi di reato ogni 10.000 persone giapponesi e non, ma ora non ho proprio tempo di mettermi lì a cercare.

“Yakuza e stranieri non hanno diritti”

Tra le altre cose, è anche questo che gli anziani PM ( 検事 ) insegnavano ai cadetti al momento in cui questi iniziavano la loro carriera.

“Il PM dice quello che vuole, e poi fa firmare la confessione all’indagato”; “alla fin fine, gli stranieri non capiscono il giapponese. Perciò, in giapponese puoi insultarli come ti pare”; “una volta ho interrogato uno straniero agitandogli un punteruolo davanti agli occhi e insultandolo in giapponese. È così che li fai confessare”.
Non c’è solo la violenza o la minaccia, ma anche l’inganno per ottenere una firma sulla confessione: “Se l’indagato oppone resistenza, digli ‘Queste non sono le tue dichiarazioni, sono le mie’ e così lo fai firmare”.

Parole di Hiroshi Ichikawa (? 市川寛 , divertitevi anche un po’ voi coi nomi propri giapponesi), che ricorda come questo tipo di educazione giuridica fosse normale nel 1993, anno in cui entrò nel corpo degli inquirenti presso l’ufficio di Yokohama.

Ichikawa era uno tra i PM che portò avanti le indagini su presunti movimenti illeciti di denaro di una cooperativa di Saga nel 2001 ( 佐賀市農協背任事件 ). Il caso si concluse con un’assoluzione confermata in appello per il presidente della cooperativa, una condanna ad un anno e sei mesi, sospesa per 3 anni e non appellata per il direttore finanziario, ed un’assoluzione in appello, dopo la condanna a 8 mesi sospesa per 2 anni ricevuta in primo grado, per un altro dirigente della cooperativa.
Il risultato più importante delle indagini furono tuttavia le rivelazioni dei metodi poco ortodossi usati per ottenere la confessione dagli indagati.

Ichikawa nel 2005 ricevette un provvedimento di richiamo formale per la sua condotta durante le indagini del caso di Saga. Si dimise dall’ufficio del PM. Ora svolge la professione di avvocato.

La sua confessione (questa, non estorta), è stata fatta nel corso di un simposio tenuto all’Università Meiji il 23 maggio 2011. Informazioni a partire da qui