Minamata, non finisce mai

Minamata, non finisce mai

Parliamo di mentalità giuridica giapponese e avversione nei confronti dei tribunali: Akio Mizoguchi, ora 81enne, presenta una domanda giudiziale nel 2001, 24+ anni dopo la morte di sua madre nel 1977, affinché la madre sia riconosciuta come vittima della malattia di Minamata. Nei giorni scorsi la Corte Suprema riconosce la domanda dell’attore.

Oppure parliamo di malattia di Minamata, e del fatto che, 50+ anni dopo le prime avisaglie della tragedia, non si riesca ancora a mettere una parola fine: Akio Mizoguchi, ora 81enne, presenta una domanda giudiziale nel 2001, 24+ anni dopo la morte di sua madre nel 1977, affinché la madre sia riconosciuta come vittima dell’avvelenamento di Minamata. Nei giorni scorsi la Corte Suprema riconosce la domanda dell’attore.

Passando ad altro: Naomitsu Sakamoto ( 坂本 直充 ), ex-direttore del museo della malattia di Minamata, l’istituto creato al fine di presentare all’opinione pubblica il problema, molto probabilmente è affetto dalla malattia sin dalla nascita, ma non ha mai voluto fare gli esami ed essere riconosciuto ufficialmente come vittima, per paura di discriminazioni.

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