Proprietà intellettuale: Chupa Chups e Ryotaro Shiba

Proprietà intellettuale: Chupa Chups e Ryotaro Shiba

Due sentenze recenti mostrano un atteggiamento piuttosto severo della giurisprudenza di merito giapponese in materia di tutela del marchio e del diritto d’autore.

1. La vicenda Chupa Chups

L’Alta corte di Tokyo per la proprietà intellettuale, pres. Tetsuhiro Nakano ( 中野 哲弘 ) ha deciso un caso che vedeva contrapposta la società italiana proprietaria del marchio Chupa Chups ed il principale internet mall giapponese, Rakuten.
Ragione del contendere, l’uso da parte di un venditore affiliato a Rakuten di segni distintivi molto simili a quelli di Chupa Chups.
In primo grado, nel 2010, il Tribunale distrettuale di Tokyo aveva stabilito che unico responsabile fosse il venditore e non il sito web ospitante. Rakuten pertanto non rispondeva di eventuali violazioni di marchio commesse dai venditori ospitati sulla sua piattaforma.

L’Alta corte per la PI ha in parte riformato la sentenza di primo grado e ha dichiarato che il gestore di un internet mall come Rakuten può essere condannato a risarcire i danni da violazione della proprietà intellettuale commessa dai venditori che ospita, se non si attiva in un tempo ragionevole al fine di verificare ed eventualmente rimuovere la violazione.
Nel caso sottoposto all’esame della corte tuttavia Rakuten non è stata ritenuta responsabile poiché aveva rimosso lo spazio del venditore in questione dopo 8 giorni dal ricevimento della segnalazione.

La sentenza di primo grado è qui, la sentenza di appello è già online qui.

2. Ryotaro Shiba e le opere derivate

Avevamo incontrato lo scrittore Ryotaro Shiba tra le letture preferite dei giudici della Corte Suprema. La fondazione che gestisce i suoi diritti d’autore ci offre nuovo materiale.

Il Tribunale distrettuale di Tokyo, pres. 小川 卓逸 (Takuitsu Ogawa?) ha ordinato la sospensione della vendita di un dizionario/guida alle località a cui si fa riferimento nell’opera in 8 volumi 「坂の上の雲」(La nuvola sopra il pendio), scritta da Shiba tra il 1968 ed il 1972.

L’azione, come accennato in apertura, è stata promossa dalla fondazione Ryotaro Shiba. Essa sostiene che la guida riassuma e citi passi dell’opera in questione senza autorizzazione, violando così il diritto d’autore.
Non è ancora chiaro se l’editore dell’opera, Yosensha, deciderà di opporsi alla misura di urgenza.

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