Il caso Olympus prosegue (II)

Il caso Olympus prosegue (II)

Come si poteva facilmente immaginare, il caso Olympus finisce in tribunale.
Le cause saranno due.

La prima è la causa di Olympus, cioè dei suoi azionisti, contro 19 ex-amministratori. Una commissione di tre avvocati indipendenti ha analizzato la situazione, condotto indagini e ha presentato un rapporto in cui consiglia di avviare questa azione civile.
La somma richiesta come risarcimento del danno è di 16,5 miliardi di yen.
Al solo Tsuyoshi Kikukawa, che pare aver giocato un ruolo di primo piano nello sviamento dei fondi, saranno chiesti 3,6 G jpy.
Michael Woodford, l’amministratore che ha svelato le acquisizioni farlocche e portato la vicenda alla ribalta internazionale, non è tra i soggetti citati in giudizio.

La seconda è la causa di Woodford contro Olympus per licenziamento illegittimo. Woodford era stato allontanato dall’azienda in un rapidissimo consiglio di amministrazione, in seguito al quale era scappato da Tokyo con il primo aereo, e una volta a Londra aveva deciso di parlare con la stampa internazionale portando così all’attenzione mondiale la truffa.
In seguito il manager inglese era tornato a Tokyo e fino alla fine di dicembre esprimeva ancora la propria disponibilità a riprendere in mano le redini dell’azienda. Tuttavia, nei primi giorni di gennaio Woodford ha rinunciato a ri-candidarsi come amministratore citando scarso sostegno da parte dei principali azionisti. Ha aggiunto inoltre che farà causa a Olympus, probabilmente in Inghilterra.

Nonostante tutto, attualmente Olympus è ancora quotata al Nikkei. Dopo aver subito pesanti perdite, le notizie riguardanti le azioni legali hanno oggi fatto risalire il titolo, ma il rischio di delisting è ancora presente.

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