- Il governo ha presentato una prima stima dei costi necessari alla decontaminazione nella zona di Fukushima: più di 1000 miliardi di yen ( 1兆数千億円 ), al cambio attuale più di 9,5 miliardi di euro), di cui 450 miliardi (4,3 miliardi di euro) saranno spesi nel primo anno: 370 Gjpy per decontaminare, 78 Gjpy per smaltire i rifiuti radioattivi e 2 Gjpy per studiare siti di stoccaggio intermedio.
- La Città di Fukushima ha in programma la decontaminazione di tutte le abitazioni situate nel proprio territorio entro i prossimi 2 anni. Non è chiaro come questa notizia si coordini con quella al punto 1. Si tratta di circa 110.000 edifici. Non è ancora stato deciso però cosa fare dello strato di terreno superficiale che sarà rimosso o degli altri rifiuti radioattivi che l’operazione di decontaminazione produrrà.
- Una commissione governativa ha valutato l’ammontare complessivo dei risarcimenti che TEPCO sarà tenuta a pagare alle vittime del disastro nucleare secondo le linee guida: 4.000 miliardi di yen. Ma la cifra potrebbe salire.
E’ facile fare la partita contabile mettendo i ricavi e non le perdite; il nucleare ha seguito questa strada finora. Adesso appaiono anche i danni economici causati da questa filiera; spero sia salutare almeno per noi.
Caro Fausto, grazie del commento. Sono d’accordo, con il nucleare è facile stimare i costi finché tutto va bene, ma se qualcosa va storto, la vicenda di Fukushima dimostra che i danni non sono ben quantificabili.