Mentalità giuridica giapponese revisited: azioni civili contro le centrali nucleari

Mentalità giuridica giapponese revisited: azioni civili contro le centrali nucleari

Certi giapponesi se ne infischiano di quello che alcuni studi dicono sulla loro mentalità giuridica, e decidono di usare i tribunali per tentare di veder realizzate le loro pretese.
Iniziano a comparire più spesso sui media giapponesi notizie sulle cause civili aventi ad oggetto in vari modi le centrali nucleari sparpagliate in tutto l’Arcipelago.

Non si tratta delle prime. Dal 1973, sono stati almeno una dozzina i procedimenti mirati a fermare la costruzione o a spegnere le centrali nucleari, molti dei quali arrivati fino alla Corte Suprema.
Gli aggiornamenti recenti sono due.

Il primo: si è tenuta la seconda udienza di appello presso la sede distaccata di Matsue nella causa che vede contrapposti un gruppo di cittadini rappresentati dalla 58enne Yasue Ashihara (? 芦原康江 ) e 中国電力 (Chugoku Denryoku), meglio conosciuta in caratteri latini come Energia, società fornitrice di energia elettrica della regione e gestore della centrale nucleare di Shimane, nei pressi di Matsue.
Obiettivo della causa, naturalmente, fermare l’attività della centrale. Gli attori sostengono che i problemi a Fukushima siano dovuti al terremoto e non allo tsunami arrivato 40 minuti dopo. Pertanto, anche in presenza di strutture di protezione da tsunami, gli attori sostengono che l’attività della centrale non possa continuare in sicurezza poiché la zona è soggetta a terremoti.

Il secondo: il 30enne Takanori Eto ( 江藤貴紀 ) di Tokyo, studente di giurisprudenza secondo NHKsecondo TV Asahi disoccupato -e in Giappone dare a qualcuno del disoccupato è praticamente un insulto- , ha presentato una causa contro il governo giapponese mettendo in questione la legittimità e chiedendo l’annullamento dell’autorizzazione concessa a TEPCO per costruire e gestire la centrale di Fukushima.
Secondo quanto riportato da Asahi l’autorizzazione in questione è quella relativa a Fukushima-2, centrale nucleare situata 10km a sud della più tristemente nota Fukushima-1, e che pare aver più o meno resistito al 3/11.
Secondo NHK e questo servizio di TBS la causa ha invece ad oggetto proprio l’autorizzazione di Fukushima-1:

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=mDWxrhHaj0A]
La prima udienza presso il Tribunale distrettuale di Tokyo, a cui si riferiscono le immagini (dal minuto 2:05), si è tenuta il 23 giugno.

Interessanti le riprese all’interno dell’aula di giustizia, dove si vede da una parte il giovane Eto che si difende da solo -in Giappone le parti possono stare in giudizio personalmente nelle cause civili in tutti i gradi di giudizio-, e dall’altra parte il plotone di 8 avvocati del governo.
La tesi sostenuta dal convenuto: Eto vive a più di 220 km dalla centrale perciò non ha titolo ad agire.

Le parole di Eto in chiusura del servizio:

Se non gli fa causa nessuno, qualcuno dovrà pur farlo no?
Credo che ci siano moltissime persone che vorrebbero agire, se ne avessero la possibilità.

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