- Per la prima volta, la Corte Suprema del Giappone ha confermato la sentenza di morte comminata da un collegio misto di giudici e saiban’in.
In totale, le sentenze di condanna a morte comminate dai giudici popolari sono finora state 21, e quattro sono diventate definitive senza che vi sia stato un intervento della Corte Suprema.
Qui l’Economist sulla pena di morte in Giappone. - Ricordate il caso degli scommettitori professionisti sui cavalli? Questo articolo un po’ vecchio riassume la contesa tra scommettitori e ufficio delle tasse.
Il Tribunale di Osaka ha dato ragione agli scommettitori, ha dichiarato cioè che le spese sostenute per comprare i biglietti possono essere valutate come spese e dedotte dalle vincite. Si tratta però del caso in materia civile, poiché la stessa persona è stata già giudicata in primo e secondo grado per il reato di evasione fiscale: è stato dichiarato colpevole, con sospensione condizionale della pena, ma il caso pende ora di fronte alla Corte Suprema. - Secondo caso (di cui si ha notizia) di applicazione della Convenzione dell’Aia sulla sottrazione internazionale di minori. Anche in questo caso, piuttosto sorprendentemente, si tratta di un minore sottratto al genitore giapponese e portato fuori dal Giappone. Il tribunale svizzero ha ordinato il ritorno del minore (8 anni) nel suo luogo di residenza abituale, il Giappone.
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- Ricordate la storia dell’uomo che scommetteva sui cavalli con l’aiuto della statistica, e che era riuscito a guadagnare una discreta somma, sulla quale aveva intenzione di pagare le tasse, ma l’ufficio pubblico aveva richiesto una somma assai alta poiché computava come base imponibile non il guadagno netto ma il totale delle vincite ottenute?
La cosa era finita al Tribunale di Osaka. Vengo a sapere da Shisaku che nei giorni scorsi è arrivata la decisione.
Il Tribunale di Osaka (Pres. Masaki Nishida 西田 真基 ) ha condannato a 2 mesi di reclusione sospesi per due anni l’uomo per evasione fiscale, ma ha accolto la sua versione in merito al computo dei guadagni: le tasse non devono essere pagate sul totale incassato, ma il denaro scommesso può essere detratto come spesa. - Il Parlamento giapponese ha approvato una legge che permette agli adulti sotto tutela l’esercizio del diritto di voto. Strano che il governo da una parte tenga in tribunale la posizione che avevamo citato qui, e che si ostini a non voler ritirare l’appello, mentre in parlamento decida l’opposto.
Ad ogni modo, bene così. - Brevissimo articolo sullo shareholder activism in Giappone.
- L’avvocato giapponese Shin’ichiro Koike assiste alla 50ma seduta del Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura a Ginevra, dove il Giappone presenta il suo secondo rapporto.
Pare che il rappresentante delle Mauritius abbia commentato il rapporto giapponese dicendo che la giustizia penale giapponese è da medioevo. L’ambasciatore per i diritti umani Hideaki Ueda ribatte con qualche incertezza all’assemblea che il Giappone ha un sistema di giustizia penale di prima classe. L’assemblea reagisce con sorrisini ironici, alché Ueda la gela con uno “Shut up!“.
Ad ogni modo, qui il rapporto giapponese.
- Il Tribunale di Tokyo (Pres. 始関 正光 Masamitsu Shiseki) ha riconosciuto un risarcimento di 1,06 miliardi di yen (9,3 milioni di euro) a 170 vittime di malattie collegate all’amianto. Chi dovrà pagare il risarcimento non saranno tuttavia le società che usavano l’amianto nei materiali edilizi, ma lo Stato del Giappone, responsabile di non aver protetto adeguatamente la salute delle vittime.
La causa era stata presentata da 337 lavoratori (199 nel frattempo sono mancati), contro lo Stato e 42 società che usavano amianto nei loro prodotti. La domanda di risarcimento era di 11+ miliardi di yen. - Una storia curiosa (e rivelatrice) di scommesse sulle corse di cavalli e tasse.
Un uomo di Osaka, con l’aiuto di programmi che sanno analizzare i dati delle corse passate e aiutare a predire i vincenti delle corse future, in tre anni è riuscito a incassare dalle vincite circa ¥3 miliardi. Nello stesso periodo l’uomo ha scommesso per un totale di ¥2,87 miliardi. Il guadagno è stato di ¥140 milioni, in euro 1,3 milioni. Mica male. L’ufficio imposte di Osaka tuttavia intende tassare non le vincite nette, ma tutti i ¥3 miliardi che ha incassato, meno ¥100 milioni relativi alle spese dei soli biglietti vincenti. Le tasse su tale somma ammontano a ¥570 milioni, più 120 di sanzione per evasione fiscale. Un totale di ¥690 milioni, circa 6,4 milioni di euro.
L’uomo è stato denunciato, ed il caso è ora di fronte al Tribunale di Osaka.