Andrea Ortolani

Tag: Primo collegio ristretto

I giudici della Corte Suprema (XI)

I tempi cambiano e la Corte Suprema del Giappone ha tradotto in inglese i profili dei giudici: il link è sul nome in caratteri latini. Il nome in kanji rimanda come al solito alla pagina in giapponese.

Toshimitsu Yamasaki ( 山﨑 敏充 )

Di estrazione giudiziaria. Una persona brillante: laurea all’Università di Tokyo nel 1973, passa l’esame per le professioni forensi al primo colpo, prima nomina a Tokyo, poi 4 anni alla Corte Suprema. 1 anno a Okinawa e poi altri 8 anni alla Corte Suprema, poi si sposta di poche centinaia di metri al Tribunale di Tokyo. Torna per altri 8 anni agli uffici della Corte Suprema. Breve periodo a Chiba, e poi per la terza volta negli uffici della Corte Suprema fino al 2012, quando ricopre la carica di segretario generale.
Insomma, un predestinato.

Hobbies: leggere, visitare luoghi di importanza storica.
Nominato il 1 aprile 2014, membro del terzo collegio ristretto.
Qui i principali giudizi a cui ha partecipato nel 2014.

Masayuki Ikegami池上 政幸 )

Un ex pm, laureato in Giurisprudenza all’Università del Tohoku nel 1975. Divide la sua carriera tra attività di pm, ministero della giustizia e posizioni apicali negli uffici centrali della magistratura inquirente. Motto: 「激せず躁(さわ)がず,事に臨んでは冷静・沈着に」(Non ti scaldare, non ti eccitare, sii calmo e freddo quando affronti un problema). Uno dei suoi libri preferiti parrebbe essere questo, del filosofo francese Alain
Hobbies: passeggiare in luoghi di importanza storica, musica classica.
Nominato il 2 ottobre 2014, membro del primo collegio ristretto.
Qui i suoi principali giudizi del 2014.

Naoto Otani大谷 直人 )

Ex giudice. Laurea all’Università di Tokyo nel 1975, passa subito l’esame per le professioni forensi. Divide la sua carriera tra i tribunali, l’insegnamento alla scuola per le professioni forensi e -guarda caso- gli uffici della Corte Suprema, dove alla fine trascorrerà un totale di 21 anni, su 38, arrivando a ricoprire la carica di segretario generale dal 2012 al 2014 (è il successore del giudice Yamasaki).
Nella sua presentazione spende qualche parola di moderato apprezzamento sulla giuria mista (saiban’in seido). Libri: apprezza le opere ambientate a Osaka, dove ha vissuto per la prima volta passati i 60 anni, ed in particolare quelle di Makate Asai, Kanako Nishi, Tomoka Shibasaki e Kikuko Tsumura.
Si rilassa leggendo libri e ascoltando musica in linea con il suo stato d’animo. Cita tra le sue opere preferite Bleak House di C. Dickens, per quello che sa dire sulla natura della giustizia e sulla responsabilità dei giuristi.
Nominato il 17 febbraio 2015, membro del primo collegio ristretto. 

(puntata precedente)                                                                                               (continua)

I giudici della Corte Suprema (VI)

Avevamo appena fatto in tempo a terminare le presentazioni tutti i giudici della Corte Suprema, che ne sono stati nominati tre nuovi. Il 13 febbraio il giudice Masaharu Ohashi è subentrato al posto di Kohei Nasu nel Terzo Collegio; il 1 marzo il giudice Yoshiki Yamaura ha preso il posto di Koji Miyakawa nel Primo Collegio; l’11 aprile il giudice Yoshinobu Onuki ha sostituito il giudice Yuki Furuta nel Secondo collegio.

Il giudice Miyakawa aveva espresso ripetutamente la sua opinione dissenziente nelle sentenze recenti in materia di inno nazionale e obbligo per i docenti di alzarsi e cantare Kimigayo. La Corte aveva ritenuto l’obbligo non in contrasto con la Costituzione e le misure punitive entro l’ambito di discrezionalità attribuito alle autorità pubbliche, ma Miyakawa si era dichiarato a più riprese contrario a questa interpretazione, che secondo lui comprimeva in maniera eccessiva la libertà di pensiero dei docenti.
Vedremo se e come il giudice Yamaura, ex avvocato come Miyakawa, proseguirà questa giurisprudenza.

Ultima nota: il sito della Corte Suprema ha modificato gli indirizzi delle pagine dei giudici, per cui i links nelle pagine precedenti non funzionano più.
La lista aggiornata dei giudici, con i links funzionanti è qui.
Le pagine dei giudici non più in carica, come ad esempio Miyakawa, sono state eliminate. Sparite. No comment.

Procediamo dunque con i primi due nuovi giudici.
Per il giudice Onuki, pazientate fino al prossimo post, sperando che nel frattempo la pagina piuttosto scarna si arricchisca di qualche particolare.

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Giudici popolari vs. giudici togati

Giudici popolari contro giudici togati.
Inaspettatamente la Corte Suprema si è messa dalla parte dei giudici popolari.

Il caso era questo: il 61enne Kikuo Anzai arriva nel novembre 2009 a Narita su un volo proveniente dalla Malesia. In valigia ha 1 kg di droghe sintetiche: ecstasy o anfetamine o chissà cos’altro, non si capisce mai bene a cosa corrisponda il termine 覚せい剤 kakuseizai, ma per fortuna c’è Wikipedia.

Rinviato a giudizio, il sig. Anzai viene giudicato in primo grado da un collegio misto con giudici popolari del Tribunale di Chiba. Sostiene che non sapeva della presenza della droga, contenuta dentro scatolette che lui pensava contenessero cioccolato, che un suo cliente gli aveva dato come souvenir da consegnare ad un conoscente residente a Tokyo.
Il collegio crede alla sua versione, e assolve il sig. Anzai.

La decisione viene appellata. Al giudizio di appello non partecipano giudici popolari: il collegio è costituito solo da 3 giudici togati.
L’Alta Corte di Tokyo non crede alla versione del sig. Anzai, e lo condanna a 10 anni di reclusione e ¥ 6M (€ 57.000 al cambio odierno) di multa.

Il sig. Anzai ricorre alla Corte Suprema. Che, come detto in apertura, censura la condotta dell’Alta corte e annulla la sentenza di appello.

La decisione sostiene che la corte di appello non abbia indicato con la precisione necessaria in quali punti la decisione di primo grado sia illogica, e che pertanto la riforma della sentenza di primo grado sulla base di un (supposto) errore sul giudizio di fatto sia una grave violazione di giustizia.
La sentenza è la prima che affronta questo problema, ed è destinata a fare giurisprudenza. Essa è destinata ad avere ricadute anche sul modo in cui i giudici popolari svolgono i loro compiti: sapere che le proprie sentenze, ed in particolare le valutazioni dei fatti, se non illogiche, possono reggere il vaglio delle corti superiori, è sicuramente un’importante iniezione di fiducia per il sistema della giuria mista.

La sentenza è stata adottata all’unanimità dal Primo collegio ristretto della Corte Suprema, est. Kanetsuki. Concurring opinion, in giapponese 補足意見, del giudice Shiraki.

Il testo è qui.

Aggiornamenti flash

  1. Il Parlamento giapponese, allarmato dal fatto che società in mani straniere stanno acquistando terreni in varie parti del Paese, sta preparando una legge sulla protezione delle risorse idriche.
  2. La Corte Suprema ha confermato la condanna a morte per l’autore di un duplice omicidio commesso all’età di 18 anni, età alla quale in Giappone si è ancora minorenni. La legge permette tuttavia l’applicazione della pena capitale ai soggetti che abbiano compiuto 18 anni.
    Il caso era già stato deciso una volta con sentenza di ergastolo, ma la Corte Suprema nel 2006 aveva rinviato alla corte di appello il caso, stabilendo che l’età del colpevole al momento della commissione del delitto non fosse ragione sufficiente per escludere automaticamente l’applicazione della pena di morte. L’Alta corte di Hiroshima aveva quindi, nel giudizio di rinvio, emesso sentenza capitale.
    La sentenza è stata resa dal Primo collegio ristretto, pres. Seishi Kanetsuki, che ha presentato una concurring opinion. Lunga e articolata pinione dissenziente del giudice Koji Miyakawa.
    Soddisfazione Sentimenti contrastanti e non molto decifrabili espressi da Hiroshi Motomura, marito e padre delle due vittime.

I giudici della Corte Suprema (II)

Secondo post della serie sui giudici della Corte Suprema.
Oggi presenteremo gli ultimi due membri del Primo collegio ristretto ed il Presidente della Corte, che fa parte del Secondo collegio ristretto.

Tomoyuki Yokota ( 横田 尤孝 )

Nato il 2 ottobre 1944.
Nel 1969 si laurea in giurisprudenza presso l’Università Chuo di Tokyo. L’anno successivo supera l’esame per le professioni forensi. Nel 1972, terminato il periodo di pratica, viene nominato pubblico ministero. Ha svolto attività investigative presso gli uffici del PM di Tokyo, Sendai, Utsunomiya e Yokohama. Nel 1987 viene promosso a funzioni dirigenziali presso l’ufficio del PM di Fukuoka, dove rimane fino al 1997. Nel 1998 diventa istruttore presso la Scuola per le professioni forensi. In seguito assume cariche dirigenziali presso il Ministero della Giustizia e torna agli uffici del PM di Hiroshima.
Nel 2007 lascia la magistratura giudicante per limiti di anzianità e nel 2008 si iscrive al Primo ordine degli avvocati di Tokyo.
Nominato giudice della Corte Suprema il 6 gennaio 2010.

Cos’è essere un giudice per lui, nelle sue parole, nella mia traduzione:

“Sento con forza che non vi sono responsabilità maggiori di quella che ho. Voglio svolgere il mio compito con devozione e cura, avendo sempre in mente il timore nei confronti del giudicare (dell’attività del giudice)”

La sua frase preferita è del campione di shogi Kozo Masuda:「辿り来て,未だ山麓」 “Finalmente arrivato, ma appena ai piedi della montagna”.

Libri preferiti: tra i libri letti da giovane ricorda Silenzio di Shusaku Endo e Vite di grandi donne giapponesi di Shugoro Yamamoto. Recentemente, le opere a carattere giuridico che lo hanno impressionato sono 仮釈放 (Liberazione condizionale) e 赤い人 (Gli uomini rossi [?]) di Akira Yoshimura, 獄窓記 (Cronache dalla finestra di una prigione [?]) e  累犯障害者 (Disabili, delinquenti abituali) di Joji Yamamoto.
Hobbies: nessuno in particolare, ma ama passeggiare nel vicinato, visitare templi antichi, ammirare quadri e arti tradizionali, e ascoltare qualsiasi genere di musica.

Yu Shiraki ( 白木 勇 )

Nato il 15 febbraio 1945.
Laureato in giurisprudenza presso l’Università di Tokyo nel 1968. Supera nello stesso anno l’esame per le professioni forensi e due anni dopo è nominato giudice a latere. Svolge attività presso il Tribunale distrettuale di Tokyo, presso l’Ufficio risorse umane, il Tribunale di Niigata e di nuovo Tokyo.
Nel 1980 è promosso giudice. Eccettuati 3 anni a Nagoya, 1 anno a Mito e 1 a Hiroshima, il seguito della sua carriera si divide tra incarichi negli uffici amministrativi della Corte Suprema e nei tribunali di Tokyo.
Il 15 gennaio 2010 è nominato giudice della Corte Suprema.

Cos’è essere un giudice per lui: la ragione d’essere dei tribunali è risolvere le controversie in maniera giusta e appropriata. Ritiene di aver svolto in questi 40 anni il suo lavoro con sincerità, devozione e in buona fede, e intende continuare così.

Libri preferiti: legge e rilegge in maniera non sistematica le opere di Soseki Natsume, Tatsuo Hori, Yasunari Kawabata e Ryotaro Shiba.
Hobbies: leggere e guardare eventi sportivi: da giovane giocava a baseball ma ora ama guardare il baseball, il calcio, il rugby ed il golf.

Presidente della Corte Suprema, Hironobu Takesaki ( 竹崎 博允 )

Nato l’8 luglio 1944.
Laureato in giurisprudenza presso l’Università di Tokyo nel 1967. Supera nello stesso anno l’esame per le professioni legali e due anni dopo è nominato giudice a latere. Svolge attività presso il Tribunale distrettuale di Tokyo ed Hiroshima, e presso la Scuola per le professioni forensi.
Nel 1979 è promosso a giudice. Eccettuato 1 anno a Nagoya, tutto il seguito della sua carriera si divide tra incarichi negli uffici amministrativi della Corte Suprema e nei tribunali di Tokyo.
Nominato giudice della Corte Suprema il 25 novembre 2008.

Cos’è essere un giudice per lui:

“In qualità di giudice di ultima istanza, intendo sforzarmi per ascoltare le opinioni con un atteggiamento imparziale ed equo, inquadrandole nel corso della storia, e amministrare un giudizio razionale.”

Parole preferite: ritiene sia necessario un “sano scetticismo” per poter ascoltare in maniera imparziale le diverse opinioni, e di dover seguire “le teorie fondamentali e universali delle società umane” nei suoi giudizi di ultima istanza.

Libri preferiti: ama i libri di storia, i saggi e i libri di scienze naturali. Tra i libri letti ultimamente, gli sono piaciuti L’ultimo teorema di Fermat di Simon Singh, Il dito di Galileo di Peter Atkins e i libri sull’antica Roma di Nanami Shiono. Cita anche, come autori di suo gradimento, Ryotaro Shiba, Shuhei Fujisawa e Akira Yoshimura.
Hobbies: giardinaggio e ascoltare musica.

(puntata precedente)                                                                                               (continua)

I giudici della Corte Suprema (I)

Primo post della serie in cui presenteremo i giudici della Corte Suprema: chi sono, da dove arrivano, cosa leggono, i loro hobbies.
I giudici sono 15, divisi in 3 collegi ristretti ( 小法廷 ). Gran parte delle decisioni sono normalmente prese dai collegi ristretti. Quando vi sono questioni di importanza fondamentale, o con giurisprudenza non univoca, la Corte decide in seduta plenaria.
La lista dei giudici attualmente in carica è qui.
Iniziamo dai primi 3 membri -primi secondo secondo l’ordine in cui compaiono nell’elenco di cui sopra, che mi pare essere l’anzianità di servizio- del Primo collegio.

Koji Miyakawa ( 宮川光治 )

Nato il 28 febbraio 1942.
Nel 1966 termina il corso di master presso l’Università di Nagoya e supera l’esame per le professioni forensi. Due anni dopo, terminato il periodo di pratica, si iscrive all’Ordine degli avvocati di Tokyo. Continua a praticare la professione di avvocato, ed è attivo in commissioni sulla riforma delle professioni forensi e commissioni d’esame.
Negli anni 2000 inizia a lavorare con la Corte Suprema e nel 2003 è nominato membro della Commissione di studio sul nuovo esame per le professioni forensi. Nel 2005 è nominato Presidente della Commissione per le azioni disciplinari della Federazione giapponese degli Ordini degli avvocati.
Nominato giudice della Corte Suprema il 3 settembre 2008.

Cos’è essere un giudice per lui: pensare il diritto dalla parte dell’uomo, e giudicare sulla base di teorie e parole facili da capire.

Frase preferita, di Max Weber: “Specialisti senza spirito, gaudenti senza cuore, questo nulla s’immagina di essere salito a un grado mai prima raggiunto di umanità”.
Libri preferiti: Anna Karenina di Tolstoj, Il sole sorgerà ancora di Hemingway, le poesie di Supervielle nella traduzione di Daigaku Horiguchi, L’etica protestante e lo spirito del capitalismo di Weber, e Miseria dello storicismo di Popper.
Hobbies: il cinema e la lettura.

Ryuko Sakurai ( 櫻井 龍子 )

Nata il 16 gennaio 1947.
Laureata in giurisprudenza presso l’Università di Kyushu nel 1969, passa nello stesso anno l’esame di ammissione all’amministrazione pubblica nel settore giuridico ( 採用上級試験甲種 – 法律職 ). L’anno successivo entra al Ministero del Lavoro, dove si è occupata soprattutto di welfare.
Nel 2004 viene invitata all’Università di Osaka come professoressa di diritto del lavoro, nel 2005 all’Università Waseda di Tokyo e nel 2007 torna all’Università di Kyushu come professoressa.
L’11 settembre 2008 è nominata giudice della Corte Suprema.

Cos’è essere un giudice per lei: essendo la prima occasione in cui si trova a dover giudicare, vuole essere aperta alle realtà sociali e alle loro molteplici sfaccettature, e decidere in maniera equa e giusta.

Parola preferita: isshokenmei ( 一生懸命 ), che si può tradurre “mettendocela tutta”.
Libri preferiti: Sotto la ruota di Hermann Hesse, 楢山節考 (Le canzoni di Narayama) di Shichiro Fukazawa, l’autobiografia di Katharine Graham, Lo scontro delle civiltà di Huntington.
Hobbies: lo sci, anche se precisa di non essere molto brava; raccogliere erbe selvatiche e funghi durante passeggiate in montagna; lavorare la ceramica: mangia nei piatti da lei stessa prodotti.

Seishi Kanetsuki ( 金築 誠志 )

Nato il 1 aprile 1945.
Laureato in giurisprudenza all’Università di Tokyo nel 1967, nello stesso anno supera l’esame di ammissione alle professioni forensi. Due anni dopo entra nella magistratura giudicante come giudice a latere al Tribunale di Tokyo. In seguito alterna posizioni amministrative presso i vari uffici della Corte Suprema all’attività di giudice.
Per ben due volte è in posizioni dirigenziali presso l’importantissimo Ufficio risorse umane della Corte Suprema, cioè l’ufficio che controlla le carriere di tutti i giudici del Giappone: nel 1983 è a capo della Sezione nomine e della Sezione ricerche, nel 1998 è presidente dell’Ufficio.
Nominato giudice della Corte Suprema il 26 gennaio 2009.

Cos’è essere un giudice per lui: nei suoi 40 anni di esperienza ha sempre cercato di giudicare secondo verità e con equità. In un’epoca di cambiamenti drastici, ritiene che sia necessario prestare attenzione all’economia sociale.

Frase preferita: questo detto del filosofo cinese Laozi: 「企者不立 跨者不行」, che dovrebbe tradursi così: “Chi sta sulla punta dei piedi non si tiene ritto, chi sta a gambe larghe non cammina”. In sostanza un ammonimento a non comportarsi in maniera innaturale.
Libri preferiti: il volume di Ronald Toby ‘Sakoku’ to iu gaiko (La diplomazia del ‘Paese chiuso’) sui rapporti diplomatici del Giappone nel periodo Edo, Baburu no keizaigaku (Scienza economica della bolla) di Yukio Noguchi. Ama le biografie e tra tutte cita quella del politico giapponese e Primo ministro negli anni 1918-21 Takashi Hara, scritta da Shiro Yamamoto. Tra i libri di scienze naturali un’edizione giapponese di Uexküll e Kriszat: trova affascinante il loro modo di presentare il mondo dal punto di vista degli esseri viventi. Un libro letto di recente che l’ha impressionato è il romanzo di Ryusuke Kakine 君たちに明日はない (Per voi non c’è un domani).
Hobbies: ammirare la natura, i giardini, ed il gioco del Go.

(continua)