Aggiornamenti flash

  1. In Giappone l’azione penale è discrezionale.
    Il pubblico ministero del Tribunale di Tokyo ha deciso di non avviare l’azione penale contro Naoto Kan, Primo ministro in carica l’undici marzo 2011, e contro i dirigenti di TEPCO per il disastro della centrale di Fukushima-1.
  2. Un’altra persona impiccata nel carcere di Tokyo, il 12 settembre, su ordine del Ministro della giustizia Sadakazu Tanigaki. Il condannato ucciso si chiamava Tokuhisa Kumagai. È la sesta persona impiccata dal governo Abe. Il Ministro della Giustizia Tanigaki nota che il tempo passato nel braccio della morte dai condannati all’impiccagione si è ridotto drasticamente.
  3. Tutti gli articoli di Colin Jones sul diritto giapponese vanno letti con attenzione.
    Quando poi l’articolo inizia citando Takeyoshi Kawashima, e prosegue parlando di TEPCO e del disastro di Fukushima, l’articolo diventa un obbligo.
  4. Il Tribunale di Sendai, Pres. Norio Saiki (斉木 教朗ha accolto la richiesta di risarcimento avanzata dai genitori di quattro bambini risucchiati dallo tsunami dell’11 marzo 2011, contro l’asilo che li aveva in custodia.
  5. Interpretariato di tribunale e saiban’in seido.

I giapponesi che fanno causa (XX – Kan contro Abe)

44. Naoto Kan contro Shinzo Abe

L’ex Primo ministro giapponese Naoto Kan ha citato in giudizio per lesione dell’onore ( 名誉棄損)l’attuale Primo ministro Shinzo Abe. Qui l’annuncio della presentazione della domanda al Tribunale di Tokyo, sul blog di Kan.
Kan riporta a fondamento della domanda una newsletter di Abe del maggio 2011, due mesi dopo lo tsunami che colpì il Tohoku e causò la crisi di Fukushima. Al momento dei fatti Kan era Primo ministro e Abe all’opposizione; quest’ultimo criticò duramente l’operato del governo, sostenendo che un rapporto sulla gestione della crisi alla centrale di Fukushima-1 era stato falsificato.

Qui l’atto di citazione presentato da Kan al Tribunale distrettuale di Tokyo. La domanda si articola in cinque punti. Kan chiede al convenuto Abe di:
1. Cancellare l’articolo in questione;
2. Pubblicare e mantenere online per almeno due anni un articolo di scuse;
3. Pagare all’attore una somma di ¥11M più interessi legali dal 20 maggio 2011 alla data del pagamento;
4. Pagare le spese processuali;
5. Infine, si richiede che sia concessa esecuzione provvisoria ( 仮執行 ) della richiesta di cui al punto 3.

Qui l’allegato con le prove presentate da Kan.

La causa è stata astutamente presentata nella settimana precedente le elezioni, ma Abe è stato attento a non cadere nel tranello e a non dare troppo risalto alla cosa.

L’avvocato che difende Kan è Yoichi Kitamura (喜田村 洋一 ), direttore dell’Associazione Giapponese per la Difesa dei Diritti Umani ( 自由人権協会Japan Civil Liberties Union o JCLU), associazione modellata esplicitamente sull’esempio dell’americana ACLU.

Sono molto curioso di vedere come andrà a finire. Si troverà un accordo transattivo extragiudiziale? Abe farà il duro e si andrà a giudizio, e a sentenza? In tal caso, come decideranno i giudici?
I precedenti non mi pare siano a favore di chi fa uso della libertà di parola. Abe è quindi in una posizione scomoda. Però immaginate il giudice che si trovi a decidere la causa: in un colpo solo può passare come il paladino della libertà di parola dando ragione al Partito Liberal-Democratico al governo.
Molto difficile fare previsioni.

(puntata precedente)