Ancora su manager e twitter

Ancora su manager e twitter

… o di come invecchia in fretta il diritto societario.

Come accennato in precedenza, alla nuova generazione di manager giapponesi piace molto twitter.
Masayoshi Son, uomo più ricco del Giappone e CEO della società di telecomunicazioni Softbank, usa molto il servizio di mini messaggi. Attraverso i suoi “cinguettii” ha reso note le proprie iniziative di beneficenza per le vittime dello tsunami ed i suoi propositi a favore dello sviluppo di fonti alternative di energia.
Ad oggi Son ha inviato più di 4300 tweet e ha 1.222.000+ followers.

In uno dei suoi messaggi recenti, Son usa twitter per aumentare la trasparenza e la partecipazione pubblica alla prossima assemblea degli azionisti di Softbank.
Questo il suo messaggio, inviato intorno alle 23:30 del 17 giugno:

Settimana prossima, venerdì 24 giugno, assemblea degli azionisti. Accettiamo le vostre domande anche via twitter. Risponderò alle domande rappresentative durante l’assemblea degli azionisti. C’è qualcosa che volete sapere?

Il messaggio, come si vede dall’immagine, è stato rilanciato da centinaia di utenti.
Una ricerca su twitter attraverso la chiave #sbkabu restituisce decine di messaggi con le domande più disparate: da domande tecniche sui piani societari, a domande sulle attività di beneficenza di Son, a domande sul colore delle magliette della squadra di baseball di cui Softbank è sponsor.

Softbank ha riservato una parte dei posti disponibili alla partecipazione del pubblico, scelto attraverso sorteggio tra tutte le domande ricevute. Le persone estratte, che potranno assistere all’assemblea, hanno ricevuto la notifica del sorteggio via twitter.
L’assemblea sarà trasmessa in diretta via internet, si inizia alle 10 del 24 giugno, in Italia le 3 am. Informazioni e streaming video a partire da questo indirizzo. Softbank manderà inoltre aggiornamenti sull’assemblea tramite il suo account twitter ufficiale.

Se da un lato sarà interessante vedere come Son deciderà quali siano le domande più “rappresentative” e come risponderà in assemblea alle sollecitazioni della rete, d’altra parte un risultato è comunque evidente: la legge sulle società del 2006, alla luce di queste pratiche, sembra di colpo vecchia non di 5 ma di 50 anni.

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