1. Ulv Hanssen, “Abe looks through legal loophole for collective self-defence”
Ulv Hanssen (Doctoral candidate, Freie Universitat Berlin) ha scritto un breve articolo per l’East Asia Forum in cui mostra, basandosi su fonti in giapponese e su cablogrammi desegretati nel 2008, come la famosa decisione della Corte Suprema nel caso Sunagawa (1959), in cui si decideva della costituzionalità della presenza di truppe americane sul territorio giapponese, fu pilotata da influenze extra-giuridiche. In particolare, è documentato che il Presidente della Corte Suprema giapponese del tempo, Kotaro Tanaka, si incontrò più volte, segretamente, con l’ambasciatore americano in Giappone.
Dopo la “revisione dell’interpretazione” delle norme costituzionali in materia di diritto di autodifesa collettiva, dichiarata nei giorni scorsi da Abe, queste rivelazioni assumono un significato assai importante.
2. J. Mark Ramseyer, “Who Hangs Whom for What“
Titolo in italiano: “Chi impicca chi e perché”.
Un’importante analisi delle condanne a morte in Giappone e dei giudici che le hanno pronunciate.
Le conclusioni: i giudici più brillanti (almeno secondo il giudizio dei loro pari) hanno una tendenza meno spiccata a pronunciare condanne a morte.