Aggiornamenti flash

  1. Primo espianto di organi in Giappone ad un bambino sotto i 6 anni di cui è stata dichiarata la morte cerebrale. La legge sull’espianto di organi era stata modificata nel 2010.
  2. Il gruppo per i diritti civili Forum 90 ha pubblicato un libro che raccoglie attraverso un questionario le voci dei condannati a morte in attesa di esecuzione nelle carceri giapponesi. Il libro è questo:「死刑囚90人とどきますか、獄中からの声」. Si tratta del secondo questionario del genere, il primo era stato condotto nel 2008.
  3. Sottrazioni internazionali di minori e Convenzione dell’Aia: lo scrittore scozzese Douglas Gailbraith racconta la vicenda di come i suoi due figli sono stati portati in Giappone da quella che era sua moglie. Il libro si intitola “My Son, My Son” e una breve ricerca fornisce altre recensioni, interviste etc.
    Il tutto mentre l’Alta Corte di Osaka (Pres. 坂井 満 Michiru (?) Sakai) con decisione del 27 aprile ribalta la sentenza di primo grado del Tribunale di Famiglia di Kobe, sez. di Itami, e riconosce il diritto di custodia al genitore non giapponese di una coppia mista. Le notizie dei giornali giapponesi sono più precise. Qui l’Asahi e qui il Mainichi, secondo il quale gli avvocati della donna hanno presentato ricorso alla Corte Suprema.
    La vicenda tuttavia è particolare, ed è quella di cui avevo parlato qui. La bambina infatti è già negli Stati Uniti con il papà, per cui si ritorna alla regola secondo cui i tribunali giapponesi in queste materie si limitano a sancire la situazione di fatto. Niente di nuovo sotto il sole dunque.
  4. Dal 1 luglio 2012 sarà vietato in Giappone servire fegato bovino crudo. La “Buraku Liberation Leagueha espresso il suo disappunto.
    Il tutto mentre a New York le nuove regole sull’igiene dei locali penalizzano chi tocca il cibo crudo con le mani: come faranno gli chef a “stringere” il sushi? Con i guanti?

Aggiornamenti flash

  1. In Italia per svuotare le carceri pensano all’amnistia, in Giappone eseguono le condanne a morte. Tre condannati sono stati impiccati giovedì 29 marzo, su ordine del ministro della giustizia Toshio Ogawa, che dichiara:
    – Ho solo fatto il mio dovere di ministro della giustizia.
  2. Un uomo nota che la funzione di autocompletamento di Google, battendo il suo nome, associa il suo nome a reati gravi. L’uomo chiede che il famoso motore di ricerca statunitense rimedi a questo inconveniente, che sostiene essere alla base del suo improvviso licenziamento e delle seguenti mancate assunzioni.
    Il Tribunale distrettuale di Tokyo ha emanato il 19 marzo un provvedimento d’urgenza che accoglie le richieste dell’uomo e ordina a Google di disattivare la funzione di autocompletamento. Google ha dichiarato però che non seguirà l’ordine del tribunale giapponese perché la sede della società è in USA e pertanto non soggetta alla legge giapponese, e perché le funzioni di autocompletamento sono automatiche, non intenzionali e non possono configurare una violazione di privacy.
    L’esperto di privacy dell’Università di Niigata, prof. Masatomo Suzuki, pur riconoscendo la comodità della funzione, peraltro adottata anche da altri motori di ricerca, appoggia la decisione del Tribunale. (grazie a Elena Falletti per la segnalazione)
  3. Decisione del Tribunale distrettuale di Osaka (siamo dunque al primo grado di giudizio) in materia di risarcimento dei danni da amianto. La corte, presieduta dal giudice Ken’ichi Ono ( 小野 憲一 ) ha riconosciuto la responsabilità dello Stato e lo ha condannato a pagare ¥ 180M a 55 attori. La sentenza sostiene che lo Stato sapeva della dannosità dell’amianto dalla fine degli anni 1950: la legge sulle misure per prevenire l’asbestosi è del 1960, ma nello stabilimento in questione non furono installati ventilatori fino al 1971.
    La decisione va in senso opposto a quella dell’agosto scorso, in cui l’Alta corte di Osaka (siamo dunque al secondo grado di giudizio, ma sempre di giudizio di merito si tratta) aveva dichiarato lo Stato non responsabile per i danni causati dall’amianto fino al 1971.
  4. Gourmet di tutto il Giappone affrettatevi. Se la linea guida del Ministero della salute andrà in porto, da giugno sarà vietato in tutti i ristoranti dell’Arcipelago servire fegato bovino crudo. Pene fino a 2 anni di reclusione o 2 milioni di yen di multa.