Andrea Ortolani

Tag: energia nucleare

I giapponesi che fanno causa (XXVI)

58. Yasukuni ed il quieto vivere

Ricordate la controversa visita del Primo ministro Abe al controverso santuario shinto di Yasukuni? Bene, un gruppo di 540 cittadini di Osaka ha fatto causa al Primo ministro perché questa visita viola il loro diritto a vivere in tranquillità. Chiedono un risacimento di ¥10.000 a testa (circa 70 euro) ed il divieto per Abe di ripetere la visita.
Pare che una causa analoga sarà presentata da un gruppo di 270 cittadini di Tokyo.

59. TEPCO deve pagare

Un cittadino residente in una zona non sufficientemente vicina alla centrale di Fukushima-1 da essere ricompresa nelle zone oggetto di provvedimenti di evacuazione, ma sufficientemente vicino da indurlo a lasciare tutto e andarsene a Kyoto, ha citato in giudizio TEPCO, chiedendo che gli fossero risarcito il danno conseguente al trasloco, oltre al danno psicologico.
Il tribunale di Kyoto gli ha dato ragione. Primo caso di questo genere.

60. Questa centrale nucleare non può ripartire

Un gruppo di cittadini residenti nella zona di Fukui aveva chiesto al Tribunale di impedire la riaccensione dei reattori della centrale nucleare di Oi.
Il Tribunale di Fukui, pres. Hideaki Higuchi ( 樋口 英明 ), ha dato ragione agli attori.
Le reazioni sono state varie: a parte la scontata proposizione di appello, degno di nota il “beh, cosa volete che sia, la riaccenderemo ugualmente” del segretario generale del gabinetto Yoshihide Suga, all’elezione di nuovi membri dichiaratamente pro-nucleare per l’organo che vigila sulla sicurezza dell’industria nucleare in Giappone, la cd. NRA.

61. McDonald’s contro TEPCO

McDonald’s chiede un risarcimento a TEPCO per il mancato guadagno o per la chiusura dei suoi ristoranti situati all’interno dell’area di evacuazione circostante la centrale di Fukushima-1.

62. Troppo inglese in televisione

Hoji Takahashi, 72enne di Nagoya e direttore della 日本語を大切にする会 (Associazione per la promozione dell’importanza della lingua giapponese) aveva chiesto che NHK risarcisse il suo danno psicologico causato dall’eccessivo uso di espressioni straniere, in particolare della lingua inglese, nelle trasmissioni dell’emittente nazionale.
Il Tribunale di Nagoya, Pres. Kiyofumi Saito ( 齋藤 清文non ha accolto la domanda.

(puntata precedente)

I giapponesi che fanno causa (V)

Anche i giapponesi fanno causa. Prosegue la serie dedicata agli esempi tratti dalla cronaca recente:

11. Spegnete la centrale, e dateci anche qualche soldo

Gli attori sono circa 1700 persone da tutta l’isola di Kyushu e da altre 29 prefetture provincie. I convenuti sono Kyushu Electric Co. e lo Stato giapponese. Il tribunale è il Tribunale distrettuale di Saga. La domanda si divide in due parti; gli attori chiedono 1) che siano spenti i reattori nucleari della centrale di Genkai e 2) che ad ogni attore siano versati 10.000 yen  (al cambio odierno un centinaio di euro) al mese, a partire dall’11 marzo 2011, come risarcimento per i danni morali ( 慰謝料 ) conseguenti alla tensione e alla paura.
Secondo il collegio difensivo si tratta della causa contro le centrali nucleari con il maggior numero di attori finora presentata in Giappone.

12. E su questo vorrei fare chiarezza in tribunale

Sono le parole di una residente della zona di Urayasu, nei pressi di Tokyo, che insieme ad altri 31 ha citato in giudizio uno dei maggiori costruttori del Giappone, Mitsui Fudosan.
La zona di Urayasu, come alcune altre che si affacciano sulla baia di Tokyo, non è lì da molto. Si tratta di zone strappate al mare con terra riportata nel corso degli anni. Ciò da un lato permette di ampliare gli spazi edificabili in una città che ne è sempre alla ricerca, dall’altro però si accompagna ad un problema: vi è il rischio che in caso di terremoto la terra subisca un processo di liquefazione, come si può vedere in questo video.
Il terremoto dell’11 marzo non ha fatto danni gravi nella zona di Tokyo, eccetto appunto in alcune zone di Urayasu dove vi sono stati seri problemi dovuti alla liquefazione del suolo.
Gli attori sostengono che Mitsui ha venduto gli appartamenti sapendo del problema e senza prendere le contromisure adeguate, e chiedono il risarcimento dei costi dovuti alle riparazioni e ai lavori di rinforzo delle fondamenta, oltre al danno psicologico, per un totale di 700 milioni di yen.

Qui le puntate precedenti: I, II, III, IV.

Aggiornamenti flash

  1. In linea con la sentenza della Corte Suprema che lo scorso anno ne aveva deciso l’illiceità, l’Alta Corte per la proprietà intellettuale di Tokyo, nella causa di rinvio, ha ordinato la sospensione dell’attività a due società che, via internet, permettevano la visione della televisione giapponese al di fuori dell’Arcipelago.
  2. Il governo ha approvato un disegno di legge che modifica il quadro legislativo del nucleare civile. Tra le novità, il limite di 40 anni all’attività dei reattori nucleari, estendibile in casi particolari di altri 20 anni. La proposta di legge dovrà passare alla Dieta al Parlamento per l’approvazione.
  3. Il nuovo Ministro della giustizia Toshio Ogawa ( 小川 敏夫 ) ha rilasciato un’intervista, tradotta e pubblicata sul Japan Times. Punti chiave: ritiene di avere la responsabilità di riprendere le esecuzioni capitali con la solita giustificazione “Non vorrei, ma devo”, e ritiene che il quadro normativo riguardante i diritti dei genitori sui figli in caso di dispute, divorzi etc… non necessiti di modifiche.
    Che dire? Un bel passo indietro.
  4. Prima udienza del processo tra l’ex Direttore generale degli Yomiuri Giants Hidetoshi Kiyotake, ed il Presidente Tsuneo Watanabe. Ne avevamo parlato qui.