Andrea Ortolani

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I giapponesi che fanno causa (XVI – con cani e padroni di cani)

33. Cognome: uno e uno solo.

Il Tribunale di Tokyo ha dichiarato che la disposizione del codice civile che prevede che i coniugi abbiano lo stesso cognome non è incostituzionale. L’articolo in questione è il 750:

( 夫婦の氏 ) 第七百五十条
夫婦は、婚姻の際に定めるところに従い、夫又は妻の氏を称する。

(Cognome dei coniugi) Art. 750
I coniugi prendono il cognome del marito o della moglie, secondo quanto deciso in occasione del matrimonio.

I cinque attori avevano sostenuto l’incostituzionalità della norma del codice civile, per la violazione dei principi di rispetto dell’individuo (art. 13 Cost) e di parità tra marito e moglie nel matrimonio (art. 24 Cost) e avevano chiesto un risarcimento per i danni morali derivanti dalla necessità di cambiare il loro cognome.
Il Tribunale di Tokyo, Pres. Masako Ishiguri ( 石栗 正子 ), ha rigettato la domanda degli attori, sostenendo che la Costituzione non protegge il diritto dei coniugi a mantenere cognomi diversi.
Uno degli attori ha dichiarato di voler appellare la sentenza.

34. Papino, dove hai lasciato la carta?

Un ragazzo sedicenne nel dicembre 2010 prende la carta di credito del padre e va a spendere in quattro serate circa ¥5.5M (al cambio odierno, circa € 41.000) in cabaret clubs (キャバクラ kyabakura) a Kyoto: hostess e champagne. Firmandosi con il nome di suo padre. Continua a leggere

Aggiornamenti flash (con cani e padroni di cani)

  1. Pare che 60 parlamentari di varia estrazione si stiano muovendo (freddura non intenzionale) per emendare la legge che vieta di ballare di notte.
  2. Il Parlamento giapponese ha approvato la legge per la ratifica della Convenzione dell’Aia sulla sottrazione di minori. Sediamoci con popcorn, e vediamo come saranno le norme interne di raccordo e la prassi dei tribunali.
  3. I “primi esclusi” dai risarcimenti di Fukushima, cioè i residenti nelle zone appena fuori dai confini della provincia, cercano giustizia in Tribunale -le nubi radioattive non si fermano ai confini.
  4. Alcuni immigrati in Giappone, criminalizzati per essere rimasti oltre la scadenza del visto, ed ora in un limbo legale tra l’espulsione ed il permesso di restare sull’Arcipelago, protestano per la loro condizione.
  5. La mentalità giuridica dei giapponesi, edizione cani e padroni di cani.

    Cartellino giallo!
    Da: http://love.ap.teacup.com/palcchi2/1331.html

     

Aggiornamenti flash – con aggiornamento

  1. Cani e padroni di cani: un cane salta addosso e morde una donna di 90 anni, che muore. Il Tribunale di Yamanashi, pres. Shigeyuki (?) Fukazawa ( 深沢 茂之 ) condanna il padrone del cane a 14 mesi di carcere (reato: omicidio colposo con colpa grave, equiparato a omicidio colposo con responsabilità professionale, artt. 210 e 211 c.p.j.). Tre mesi prima lo stesso cane aveva aggredito un’altra persona, per cui la colpa è stata valutata con più severità.
    Il cane è (era?) di razza Tosa: interessante notare che la pagina di wikipedia in inglese descrive i cani Tosa come una razza da combattimento, aggressiva, proibita in Australia, Cipro, Danimarca, Islanda, Malesia Norvegia, Nuova Zelanda, Turchia. Date ora un’occhiata alla pagina in italiano.
  2. Diritto del lavoro: il Tribunale distrettuale di Yamaguchi, pres. Yoshihiko (?) Yamamoto ( 山本 善彦 ) ha reso sentenza in un caso tra Mazda e 15 lavoratori interinali. La legge prevede che se il periodo di lavoro presso l’impresa utilizzatrice si protrae per più di tre anni, il lavoratore si considera assunto a tempo indeterminato. Il Tribunale ha dichiarato che le pratiche di Mazda per interrompere i periodi di lavoro e “azzerarli” sono illegali, e che 13 dei lavoratori che hanno presentato domanda devono quindi essere considerati assunti a tempo indeterminato. Interessante notare che nel 2009 gli uffici del lavoro avevano intimato a Mazda di modificare le proprie procedure, consiglio che evidentemente non fu ascoltato.

    Aggiornamento della sera:

  3. Il Tribunale di Tokyo, pres. Makoto Jozuka ( 定塚 誠 ) ha dichiarato incostituzionale la norma della Legge per l’elezione di cariche pubbliche ( 公職選挙法 ) che prevede la perdita del diritto di voto per gli adulti sottoposti a tutela. L’attrice è una donna di 50 anni affetta da sindrome di Down che aveva votato fino a quando, nel 2007, era stata sottoposta a tutela.
    Il governo aveva sostenuto che la norma non fosse irragionevole poiché i cittadini, per esercitare il diritto di voto, devono possedere le capacità intellettive per capire le posizioni dei candidati. La corte ha dichiarato invece che “Il diritto di voto è un diritto fondamentale dei cittadini, garantito dalla Costituzione, e privare un cittadino di questo diritto deve essere un’ipotesi limitata a casi eccezionali. Ci sono molte persone che, nonostante non siano in grado di gestire il proprio patrimonio, sono in grado di esercitare il diritto di voto, ed è ingiusto limitare il diritto di voto facendo riferimento ad un sistema ideato a fini del tutto diversi”.
  4. Anche l’Alta Corte di Sendai, pres. Akira (?) Miyaoka ( 宮岡 章 )ha dichiarato, per gli stessi motivi alla base delle pronunce di qualche giorno fa, le elezioni dello scorso anno “incostituzionali ma valide”.
    E anche l’Alta Corte di Nagoya, pres. Yukio (?) Kato (加藤 幸雄 ).
    E con queste sono 4 su 4.