Andrea Ortolani

Tag: Apple

Aggiornamenti flash

  1. Ennesimo capitolo della guerra Apple – Altriproduttoriditelefoni, questa volta si tratta di Samsung. Il Tribunale di Tokyo stavolta ha dato ragione ad Apple.
  2. In risposta a questo caso (31), d’ora in poi i tribunali giapponesi, nei casi in cui è prevista la partecipazione di giudici popolari, avvertiranno i candidati giudici della possibilità che le foto presentate come prove rappresentino violenza, sangue, cadaveri. Se il cittadino lo richiederà, il giudice potrà valutare se sollevare giustificatamente il candidato dall’obbligo di servire come saiban’in.
  3. La popolazione invecchia e sempre più anziani sono vittime o perpetratori di reati. Il libro bianco della polizia 2013: 平成25年警察白書 .

Aggiornamenti flash

  1. L’Alta Corte di Osaka, Pres. Shoichi Matsuo ( 松尾 昭一 )  ha ridotto la pena comminata a un imputato affetto da sindrome di Asperger da 20 anni (pena decisa dal tribunale in composizione collegiale con giudici popolari) a 14 anni. I giudici di primo grado avevano giustificato la pena più alta della media e di quattro anni più pesante della richiesta del PM (!) sostenendo che l’imputato non pareva pentito a sufficienza e che vi fosse il pericolo di recidiva.
  2. Tutto quello che volevate sapere sul crimine in Giappone: il libro bianco sul crimine 2012 (平成24年版犯罪白書 , relativo ai reati commessi nel 2011), a cura del Ministero della Giustizia. Qui in 4 comodi files PDF (Apprezziamo che il documento sia gratis online, non pretendo l’epub o il mobi, ma perché sempre spezzettare tutto in capitoli e non fare (anche) una versione PDF di tutto il documento, in un file solo? Mah) grazie a Japan Law Geek.
  3. Ennesimo episodio dell’appassionante guerra a colpi di brevetti tra Apple e Samsung: il Tribunale distrettuale di Tokyo, Pres. Ichiro Otaka ( 大鷹 一郎stavolta ha deciso a favore di Apple, dichiarando che Samsung non è titolare di brevetti sulla tecnologia usata dagli smartphone per la trasmissione di bla bla bla bla meh meh meh bla meh bla bla  bla meh meh meh meh bla bla. Meh.

Aggiornamenti flash – Tech edition

  1. Apple ha deciso di presentare appello all’Alta Corte di Tokyo contro Samsung nella disputa su questioni di “proprietà intellettuale” che l’aveva vista sconfitta in primo grado.
  2. Google ha deciso di non ottemperare alla decisione sommaria del Tribunale di Tokyo che chiedeva di sospendere la funzione di autocompletamento e ha deciso di resistere in tribunale, attraverso il procedimento ordinario.
    A favore di Google giocano due precedenti dello stesso tribunale che vedevano come parte Yahoo Japan, in cui si sostiene che il motore di ricerca non è responsabile per i risultati forniti, e che limiti in questo campo possono limitare ingiustamente la libertà di informazione. Contro Google gioca naturalmente il fatto che le misure provvisorie hanno accolto le domande dell’attore.
  3. Vicenda di spionaggio industriale nel campo dell’acciaio laminato per applicazioni elettroniche (?) tra Nippon Steel & Sumitomo Metal Corporation (parte attrice) e la società concorrente della Corea del Sud, Posco.
    Prima udienza al Tribunale distrettuale di Tokyo.

Apple v. Samsung: il fronte giapponese

Anche chi non si occupa di brevetti o più in generale di diritto ha probabilmente sentito parlare qualche giorno fa del verdetto della giuria nel caso Apple v. Samsung.
Le 9 persone della giuria del Tribunale di San Jose, California, hanno stabilito che la società coreana Samsung ha violato alcuni brevetti della californiana Apple, ed hanno riconosciuto ad Apple 1 miliardo di dollari come risarcimento per la violazione.
In rete si trovano molti commenti e critiche alla decisione, qui non approfondiamo oltre.

Quella californiana è tuttavia solo una delle molte cause che Apple ha intentato contro Samsung, colpevole secondo lei di aver copiato idee e soluzioni innovative dell’iPhone e dell’iPad, e di averle usate nei suoi cellulari e tablet, in particolare nella serie Galaxy. A sua volta, Samsung ha contrattaccato su altri brevetti e ormai si può parlare di una guerra mondiale combattuta su vari fronti: le decisioni, i risarcimenti e gli eventuali divieti di vendita dei dispositivi che violano i brevetti sono infatti validi esclusivamente per la giurisdizione in cui sono pronunciati.
E così Apple ha presentato azioni legali (vado a memoria) in Corea, in Australia, negli Stati Uniti, in Europa (Germania e UK se ricordo bene), ed appunto in Giappone.

Sul fronte giapponese Apple aveva presentato nel 2011 una causa in cui lamentava la violazione da parte di Samsung di un brevetto avente ad oggetto la sincronizzazione di dati presenti sui dispositivi relativi a musica e film con i server.
Questa mattina il Tribunale distrettuale di Tokyo,  Pres. Tamotsu Shoji ( 東海林 保 , con un passato all’Alta Corte per la Proprietà Intellettuale), ha respinto la richiesta di risarcimento dei danni presentata Apple (¥ 100M, circa un milione di euro). Samsung in altre parole non ha violato il brevetto in questione: fonti giornalistiche citano (con una minima discrepanza) il passo chiave della sentenza:

「サムスンの採用している方法は、アップルの発明した技術の範囲には入らない」
「GALAXYで使われている技術は、アップルの特許の技術的範囲に属するとは認められない」
“I metodi adottati da Samsung / dal Galaxy non rientrano nel campo delle tecniche scoperte da / coperte dal brevetto di Apple”

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=typ_8wU03o0]

Apple è stata inoltre condannata a pagare le spese processuali.
Il caso non è (ancora?) pubblicato sul sito della Corte Suprema. Bloomberg riporta in inglese gli estremi del caso: Apple v. Samsung Electronics Japan, Case No. Heisei 23 (WA)27941 – Tokyo District Court.

Si tratta del primo verdetto giapponese nella guerra tra le due società.
La battaglia in Giappone tuttavia continua per quanto riguarda altri brevetti: quelli sugli schermi sensibili al tatto, in merito ai quali entrambe le società hanno chiesto provvedimenti di urgenza aventi ad oggetto lo stop alla commercializzazione dei prodotti dell’altra.

Per chiudere, un saggio pubblicato nel febbraio 2005 dal giudice che ha presieduto il caso, Tamotsu Shoji, quando era ancora giudice della Sezione civile n. 47 del Tribunale distrettuale di Tokyo.
Titolo del saggio:  「最近の著作権判例について」 (“Sulle sentenze recenti in materia di diritti d’autore”).

Aggiornamenti flash

  1. Un 19enne americano di origini coreane, Hoon Kang, morì un anno fa in circostanze non chiare a Kabukicho. La polizia ha archiviato il caso come incidente. L’Ambasciata americana non è stata di aiuto. Il padre, Sung Won Kang, è venuto in Giappone per cercare di sapere di più. Tra gli aspetti poco chiari, l’autopsia del giovane.
    Cenni anche alla vicenda di Matthew Lacey, americano morto a Fukuoka nel 2004, anch’egli in circostanze che lasciano adito a dubbi e speculazioni.
  2. Sanyo Homes, società attiva nella costruzione di case, era una società controllata dalla più famosa Sanyo Electric. Sanyo Electric venne acquisita da Panasonic, che controlla Panasonic Homes, società attiva nella costruzione di case. Per evitare conflitti tra le due imprese, Panasonic ha venduto le azioni di Sanyo Homes nel giugno di quest’anno.
    Sanyo Electric ha citato in giudizio presso il Tribunale distrettuale di Osaka Sanyo Homes, con cui non ha più nessuna relazione azionaria, dicendo che essa non può continuare a tenere questo nome, perché ciò potrebbe far pensare che Sanyo Homes faccia ancora parte del gruppo. Il contratto per l’uso del nome commerciale è scaduto a marzo 2011.
    Sanyo Homes non commenta ma alla prima udienza, il 6 settembre, ha dato l’impressione di voler resistere in giudizio; tralaltro sostiene che in Giappone vi sono più di 1000 imprese che si chiamano “Sanyo” e che pertanto tale nome non può essere considerato caratteristico di Sanyo Electric.
  3. Quando non si ha nemmeno più un dito dietro al quale nascondersi, ci si nasconde dietro alla “proprietà intellettuale”: TEPCO ha consegnato ad una Commissione della Dieta del Parlamento giapponese due manuali sulla gestione delle emergenze nucleari pensati per Fukushima. Prima di essere consegnati tuttavia i manuali sono stati resi praticamente illeggibili, perché, sostiene TEPCO, essi contengono 知的財産 (chiteki zaisan, proprietà intellettuale).
  4. Dopo Stati Uniti ed Europa, la battaglia legale Apple-Samsung si allarga al Giappone: Apple cita Samsung presso il Tribunale distrettuale di Tokyo. Apple sostiene che Samsung, nel suo tablet Galaxy, faccia uso di idee e soluzioni brevettate dalla società californiana. Samsung si è dichiarata pronta a resistere in giudizio.