27. Cattivi maestri?

Una ragazza ha citato in giudizio la sua scuola ed il maestro di judo, sostenendo che durante un allenamento sia stata punita a schiaffi e con una sbarra metallica, subendo lesioni al timpano sinistro.
La ragazza chiede ¥5 M (al cambio di oggi, circa €42.000) come risarcimento; scuola e maestro ammettono gli schiaffi ma negano i danni.

28. Mandarake: bisogna pagare gli straordinari

Un ex-dipendente di Mandarake, catena di negozi che vendono fumetti e altri articoli da otaku, ha citato in giudizio la società per pratiche scorrette di lavoro.
Questi i fatti: il contratto prevedeva un orario di lavoro dalle 12 alle 21 con 60 minuti di pausa, ma al dipendente era stato detto di presentarsi alle 11:20; dopo la chiusura del negozio si tenevano di solito uno o più riunioni, per cui spesso all’attore capitava di rincasare con l’ultimo treno. Per un periodo gli fu chiesto di passare la notte a lavorare in un negozio della catena a Ikebukuro e tornare poi la mattina al negozio dove era assegnato, ad Akihabara, per tre o quattro giorni alla settimana; ed altro ancora.
Lo straordinario non fu pagato. Il dipendente si licenziò e citò in giudizio la società.
Il dipendente ha vinto la causa. Il tribunale ha ordinato a Mandarake di pagare ¥2.233.606 come retribuzioni e ¥2.108.165 come sanzione (in totale, circa 35.000 euro): sostanzialmente sono state accolte in pieno le richieste dell’attore.
La sentenza del Tribunale di Tokyo, 11ma sez. civile, è del 16 novembre 2012, ma non è (ancora) disponibile online.
Secondo l’articolo, visto l’esito del processo, un altro dipendente ha presentato domanda per gli stessi motivi contro Mandarake. La società non commenta.