Andrea Ortolani

Tag: asilo

I giapponesi che fanno causa (XIX)

42. Vestiti da coniglietta

Una signora 60enne lavora per Kanebo, società che vende cosmetici, detersivi etc. La donna non raggiunge gli obiettivi di fatturato. La direzione le dice di vestirsi da coniglietta (o da maga, secondo un’altra fonte) e presenziare così agli incontri di orientamento dei nuovi assunti.
La donna cita in giudizio la società, e ottiene in primo grado ¥220.000 (al cambio odierno, circa €1.700) come risarcimento per il danno morale.
La donna ricorre in appello all’Alta Corte di Fukuoka, perché ritiene la somma non sufficiente.
Le parti hanno trovato un accordo extra-giudiziale, per una somma che non è stata resa pubblica, scuse e promesse da parte di Kanebo che questi incidenti non si verificheranno più.

43. Genitori contro asilo

I genitori di un bambino annegato nel 2012 durante una gita con l’asilo nella provincia di Ehime, dopo aver sollecitato l’azione penale, faranno causa civile all’asilo.

(puntata precedente)

I giapponesi che fanno causa (II)

Visto che di materiale ce n’è, e sulla scia del post precedente, continua la rassegna di procedimenti legali di interesse iniziati di recente nei tribunali giapponesi. Qui la prima puntata. La numerazione prosegue.

4. Morti che si potevano evitare?

Le famiglie di due bambini morti durante lo tsunami dell’11 marzo hanno presentato una richiesta di risarcimento dei danni per 88 milioni di yen alla provincia di Miyagi. L’articolo riporta che l’asilo, avvertito dell’arrivo dello tsunami, avesse chiesto consiglio alle autorità sul da farsi. Esse suggerirono di rimanere nel cortile dell’asilo ad attendere i soccorsi. L’onda dello tsunami arrivò e portò via 3 bambini.
Questo articolo fornisce ulteriori particolari e cita un’altra causa analoga intentata contro un altro asilo. In questo altro caso l’asilo decise di portare i bambini a casa in scuolabus. Alcuni arrivarono alle loro case prima dell’onda, ma per 5 il tempo non fu abbastanza: furono colti dallo tsunami e morirono a bordo dello scuolabus.

5. “Benissimo, non aspetto altro”

Non è la traduzione letterale, ma il senso è quello:

こっちが法廷に持っていくよ。10人の最高級の弁護士を用意している。法廷なら我が方の最も得意とするところだ。俺は法廷闘争で負けたことがない
Lo aspetto in tribunale. Preparo 10 avvocati di altissimo livello.  Le cause sono la cosa in cui riesco meglio. Non ho mai perso una battaglia in tribunale.

Parole di Tsuneo Watanabe, 85 anni, presidente del colosso Yomiuri Shinbun e della relativa squadra di baseball, gli Yomiuri Giants, rivolte a Hidetoshi Kiyotake, ex direttore generale della squadra.
La controversia nasce da una conferenza stampa in cui il DG criticava pesantemente l’ingerenza del Presidente nelle scelte tecniche riguardanti la squadra. Il Presidente per tutta risposta lo licenziava. Kiyotake quindi dichiarava ai giornali che stava considerando la possibilità di citare in giudizio Watanabe o la società per un cospicuo risarcimento.
Le parole in apertura sono la risposta del Presidente. Alla faccia de “i giapponesi evitano con tutti i mezzi i tribunali”.
L’avvocato di Kiyotake, Hiroharu Yoshimine (? 吉峯啓晴 ) ha confermato che a dicembre sarà presentata la causa contro Yomiuri, ma potrebbe essere anticipato dai “10 avvocati” di Watanabe.