L’ottimo Shisaku ha scritto un post sulla proposta di riforma dei collegi elettorali.

In sostanza, si dice, la proposta di riforma, che è già stata approvata dalla Camera dei Rappresentanti, è una sfida alla Corte Suprema, che quest’estate dovrà decidere sulla costituzionalità della legge elettorale.
Questo perché la riforma, che viene chiamata “+0/-5”, prevede solamente di eliminare 5 collegi elettorali senza aggiungerne alcuno. La disparità tra il numero di elettori dei collegi più popolosi e quello dei collegi meno popolosi si attesterebbe di un soffio sotto la soglia -già dichiarata incostituzionale- del doppio, e quindi potrebbe formalmente essere reputata costituzionale.
Il problema è che si tratta di una riforma minima, e per via dei flussi migratori interni e delle dinamiche demografiche, al momento delle elezioni la disparità potrebbe essere di nuovo oltre la soglia del doppio.

Insomma, se una riforma più profonda e condivisa dall’opposizione potrebbe mostrare la buona volontà della coalizione al governo, e spingere così la Corte Suprema a trovare una soluzione di compromesso, l’ostinazione dimostrata finora è a tutti gli effetti una sfida alla Corte Suprema -e di riflesso, alla Costituzione.
La decisione sui casi riuniti non sarà scontata, e potrebbe essere uno dei casi più importanti degli ultimi anni con conseguenze politiche assai profonde.