Aggiornamenti flash

Aggiornamenti flash

  1. La Costituzione giapponese vieta la tortura o le pene crudeli: art. 36. Questo non impedisce l’applicazione della pena di morte, che viene eseguita di tanto in tanto.
    La pena può avere una funzione rieducativa, anche se le strutture adeguate non sono molte. Io ne visitai una qualche anno fa. Sembrava un dormitorio aziendale.
    Ad ogni modo: è notizia di pochi giorni fa che tutte le 47 provincie del Giappone hanno allestito centri per il reinserimento degli ex-detenuti più anziani o disabili.
  2. Una giuria mista ha di nuovo reso un verdetto di assoluzione per un caso di droga, materia in cui di solito i giudizi sono molto severi, che vedeva imputato Zanis Klepeckis, cittadino lettone. Ne avevamo già parlato qui. Chissà se l’accusa presenterà appello. Dopo questa pronuncia della Corte Suprema però i giudizi delle giurie miste sembrano più “resistenti” agli attacchi che potrebbero arrivare dai collegi -composti di soli giudici togati- delle Corti di appello.
  3. Un altro follow-up su un tema a cui avevamo accennato ad agosto 2011: le autopsie. Il Mainichi riporta che potrebbero essere presentati al Parlamento due progetti di legge in materia, per permettere alle autorità di condurre l’autopsia nei casi in cui le cause del decesso siano sospette, anche senza il consenso dei famigliari.
  4. Siamo alle comiche: il preside di una scuola di Osaka, ad una cerimonia scolastica, oltre a controllare che tutti fossero in piedi, per assicurarsi che tutti rispettassero l’ordinanza del suo amico, il sindaco Hashimoto, e cantassero l’inno, ha controllato che tutti muovessero la bocca. Uno dei docenti è stato pizzicato con la bocca chiusa, ed ora la Commissione provinciale per l’educazione sta valutando se sanzionare il docente, che ha ammesso di non aver cantato ma ha promesso di cantare la prossima volta.
    Il sindaco Toru Hashimoto ha dichiarato:

「起立斉唱の職務命令が出ているのだから、口元を見るのは当たり前で素晴らしいマネジメント」
“Dal momento che per il personale vi è un ordine di stare in piedi e cantare insieme, è naturale che si controllino le labbra, ed è un meraviglioso atto di management”

4 pensieri riguardo “Aggiornamenti flash

  1. Noto sempre più spesso, punti da uno a tre, che qualcosa si muove in Giappone.
    Il quarto punto sembra elidere i primi tre.. Facile sarebbe commentare con un “non ho parole” che è senz’altro il pensiero che viene ad ogni onesto cittadino italiano. Ma forse la cosa è più profonda.. Solo pochi e onesti cittadini italiani si sono sentiti in Diritto di contestare la presenza negli edifici pubblici, come le scuole, dei crocifissi. Noi onesti e cattolici cittadini italiani siamo pronti a riconoscere la paiuzza nell’occhio del commiserabile preside giapponese.
    Non sono in vena polemica non mi si fraintenda, volevo solo far notare che le cose sono relative e più culturalmente profonde.

  2. Volevo lasciare alcune note sul quarto punto
    Certi fatti, andamenti, metodologie del Giappone non smetteranno mai di darmi da pensare
    nonostante che io ci abiti da un ventennio e passa. Secondo me è ormai radicato nell’animo – e ammetto che “radicato” è aggettivo che sostituisce in seduta stante approfondimenti dovuti del caso- tutto questo modo che a noi ,non solo a me infatti , pare troppo spesso artificioso,oscuro e di dubbio telos se non quello della completa sottomissione dell’individuo ad un organo considerato superiore a priori,shogun prima o direttore di fabbrica che sia nei tempi moderni,acutizzi enormi problemi di fondo.Problemi di interrelazioni umane. Diremmo che qui ha preso forma il sogno di coloro che vogliono una sudditanza supina e remissiva. Chissà che altri Governi non invidino questa raggiunta forma di controllo e non reazione della popolazione!
    Sappiamo già ,d’altronde, che altre esemplificazioni fisico-motorie debbono essere esibite per ogni qualunque postura si attui ,e questo controllare le labbra , che segue quello del controllo delle braccia,degli occhi,della testa,del torso(in fatto di gradi di inclinamento corporale al momento del prostars) è un esempio che va a assommarsi ad altre migliaia di simili “codificazioni”. Sappiamo anche che un a bambino giapponese non appena a cui il collo si irrigidisce(e parliamo dei primi mesi di vita) viene dalla madre stessa fatto piegare più volte la testa – quindi niente di spontaneo bensì tanto di coatto- per abituarlo alla società. Il bambino poi adulto troverà noi “esterni” alquanto poco educati poiché abituati a reagire in base all’occasione: una stretta di mano per suggellare un’amicizia; una pacca sulla spalla per dar rincuoro, una carezza per trasferire il nostro affetto,l’inchino sul palcoscenico per ringraziare il pubblico lodante,e così via. Vediamo che tutte queste singole e distinte reazioni umane sono ,invece, codificate strettamente entro l’abbassata di capa,e la cosa ci potrebbe far riflettere.
    Mi ricordo ancora di quanto mi beccai quasi un ombrello in un occhio e la colpevole mi si fece davanti inchinandosi. Pensai” Se me l’avesse cavato ,l’occhio, l’inchino si sarebbe protratto di qualche secondo in più?”. La cosa che mi dette ancor più da pensare fu la prostituta che mi si parò davanti con lo stesso inchino di quella che stava per forarmi la fovea,l’occhio insomma!
    Conclusione. Per ovviare alle parole si fingerà con i gesti. Per evitare le parole dell’inno si muoveranno le labbra e così via dicendo. Sarebbe interessante riuscire a sapere se sono le parole o il fatto di cantare in se stesso che disturba e trova le opposizioni attuali.

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