Un anno senza impiccagioni di Stato

Un anno senza impiccagioni di Stato

La legge sugli istituti di carcerazione e sul trattamento dei detenuti ( 刑事収容施設及び被収容者等の処遇に関する法律 ) dispone all’art. 178 comma 2 che non si eseguano condanne a morte il sabato, la domenica, nei giorni di festa nazionale e dal 29 dicembre al 3 gennaio.

Si può dunque dire oggi che in tutto l’anno solare 2011 non ci sono state esecuzioni capitali. Era da 19 anni che in Giappone non passava un anno intero senza impiccagioni di Stato.

Al 27 dicembre sono 129 i detenuti in attesa di esecuzione nelle carceri giapponesi, il numero più alto dalla fine della Seconda guerra mondiale, +18 rispetto a fine 2010.

3 pensieri riguardo “Un anno senza impiccagioni di Stato

  1. Gran bella notizia. Venti di cambiamenti che cominciano a spirare anche da queste parti,forse.
    O in altra interpretazione, invece di cambiamenti impedimenti. Impedimenti (sul decidersi delle esecuzioni)a causa del triplo disastro terremoto;maremoto;radiazioni incontrollate? Bisognerebbe verificare e comparare i dati dell’anno del terremoto a Kobe con quegli di altri anni meno disastrosi.

    Bel blog,quasi unico nel suo genere,complimenti!

    1. Caro Palledò, grazie del commento e del giudizio gentile.
      Per quanto riguarda i motivi dello stop alle esecuzioni, penso che poco sia da attribuire al triplo disastro e molto da attribuire a una mutata sensibilità delle elites politiche, a pressioni della Federazione degli Ordini degli avvocati e all’emergere di errori giudiziari piuttosto gravi. Sono in atto riflessioni, mi pare che l’immancabile commissione di studio governativa sia al lavoro, ma il supporto popolare nei confronti della pena capitale, a giudicare da sondaggi in cui mi sono imbattuto tempo fa e di cui non so valutare criticamente l’attendibilità, parrebbe ancora piuttosto forte. Se ci saranno cambiamenti ho l’impressione che anche in questo caso, come spesso accade nell’Arcipelago, saranno imposti dall’alto piuttosto che richiesti dal basso.

      1. ,,” saranno imposti dall’alto piuttosto che richiesti dal basso”.
        Come posso darti torto?

        Buon lavoro e buona attività divulgativa!

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